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21 Aprile/Maggio 2020 ai cinesi, non dimentichiamoci che vivono sotto dittatura. “Nel periododi lockdownvenivamochiamati acasadaunavoce registrata che chiedeva come stavi e se qualcuno aveva sintomi. Potevi anche fare delazioni: segnalare casi sospetti nel compound. Poi, quan- do siamo tornati al lavoro, hanno inserito sullemaniglie delle porte di casa un chip che segnala alle autorità la tua uscita e il tuo ingresso. Ap- pena entrato, ricevevi la telefonata di controllo”, ricorda lanostra fonte di Shanghai. “Come pensare di seguire pedissequamente un modello del genere”? si chiede il barman Luca Azzolina, classe 1974, affermato consulente e formatore. Sul tema mascherine a bar e al ristorante, misura adottata in Cina e Giappone, non c’è un’opinione condivisa tra gli imprenditori italiani del fuori casa. C’è chi ritiene che alla fine i clienti andranno lo stesso al ristorante e al bar, come lo chef stellato Marcello Trentini e chi invece nutre seri dubbi che un’ordinanza del genere non scoraggi gli avventori. “Io non sono favorevole. In Italia socializzare è di vitale importanza. Non è invitante andare al ristorante con la mascherina. Cibo e beverage in Italia sono sinonimo di convivialità. Di certo ipo- tizzare l’apertura di ristoranti e bar con l’obbligo sui tavoli di barriere di plexiglass, le mascherine per tutti e il divieto di vicinanza tra mem- bri della stessa famiglia e amici è assurdo perché non tiene conto delle ragioni che spingono un cliente ad andare fuori casa. La socialità è al- la base della nostra maniera di vivere i pubblici esercizi”, afferma per esempio Azzolina. Dall’AsiaalNordEuropa. FabrizioGhilardi, titolaredelWisdom- less Club di Roma, che ha una profonda conoscenza dei Paesi scan- → GIAPPONE L’approccio del governo giapponese è stato morbido, secondo alcuni forse anche per tentare di salvare le Olimpiadi di Tokyo 2020 (rinviate alla fine di un anno). Ma c’è da dire che il sistema costituzionale giap- ponese impedisce di imporre ordini tassativi e sanzionati penalmente che limitino le libertà personali. E qui i locali non sonomai stati chiusi. Il primoministroha solo consigliatodi evitaredi uscire la sera, frequen- tare locali, ristoranti, pub, karaoke. Risultato?GinoSorbillo, cheaTokiohaunapizzeria concocktail bar, racconta: “Sicuramente abbiamo subitouncalodellepresenze ede- gli introiti,ma l’attivitàper lomenonon si èmai fermata. Per salvaguar- dare la salutepubblicaè stato richiestoperò il distanziamento tra i tavoli e tra le persone sedute e l’usodimascherine, sia per chi lavora che per il cliente che la deve indossare fino a quando non arrivano cibo e drink”. LE OSSERVAZIONI Suunpunto sono tutti d’accordo: nessunodi questimodelli è adattabile così com’è, senza variazioni, all’Italia. Perché ogni Paese ha alle spalle unapropria cultura che affonda le radici nellapropria storia economica e sociale. E che ci rende unici e differenti gli uni dagli altri. Gli orientali hanno un modo di vivere il fuori casa totalmente diverso dal nostro, per esempio, meno improntato sulla socialità. Non basta. Tra le altre cose, “sono abituati a usare lamascherina da anni. Lo fanno per rispetto per gli altri, per evitare di passarsi l’influenza, e per proteggersi dallo smog”, ricorda Mosè Giordani, barmanager del Rex di Firenze che ha viaggiato in lungo e in largo per il Giappone. Quanto SINISTRA Mosè Giordani, barmanager del Rex di Firenze SOTTO Luca Azzolina, consulente e formatore SHANGHAI

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