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25 Aprile/Maggio 2020 VITA E PSICHE IN QUARANTENA A livello psicologico questo periodo non è facile per nessuno. Tuttavia, tra studio, ricerca, dirette sui social, tutorial ecucina (sì, acasa i barmanriscoprono lapas- sione per i fornelli) gli operatori del settore vincono la battaglia contro l’ansia paralizzante. “L’umore?Altalenante.Mi sforzodi reagire al senso di vuoto e spaesamento che ogni tanto si in- sinua sottopelle”, ci hanno raccontato – più omeno con queste parole – tutti gli intervistati. Poi, ovvia- mente, ogni singola storia è diversa. VirginieDoucet, barlady del Mad di Firenze, per esempio ammette: “Siamoonesti: a livellopsicologicoè tostopassaredai ritmi di vita frenetici di unbartender all’assolutonul- la che ci impongono lemisure contro il coronavirus. Per non parlare dei risvolti economici! Nonostante questo, cerco di focalizzarmi sul lato positivo della situazione: posso prendermi cura di me, riposarmi e avere orari più sani. Ma mi mancano le cose più semplici: farmi una passeggiata, andare a cena fuori, bere un aperitivo con gli amici, visitare una mostra. Per fortuna, a casa ho attrezzatura e bottiglie e ogni tantomi preparo un drink come si deve. Per il resto, le giornate le trascorro tra studio, cucina, piccoli la- vori di bricolage, qualche serie su Netflix”. E il bricolage sta salvando ancheMosèGior- dani, barmanager del Rex di Firenze: “Avevo un sac- co di materiale da recuperare: legno, vernici, vecchi mobili. Per prima cosami sono costruito un bar → SOPRA Virginie Doucet, barlady del Mad di Firenze DESTRA Mosè Giordani, barmanager del Rex di Firenze Mi sforzo di reagire al senso di vuoto e spaesamento che ogni tanto si insinua sottopelle. Per prima cosa mi sono costruito un bar in casa.

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