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2 Aprile/Maggio 2020 Mixer A tutti i Pubblici Esercizi italiani Il punto C ari amici imprenditori, con l’inizio dellacosiddetta “Fase-2”,mi sembra giusto indirizzare ai Pubblici Esercizi italiani questonuovomessaggio: unmessaggio che ricostruisce gli ulteriori passaggi associativi fatti finora,ma chevuole essere innanzitutto un piccolo gesto di vicinanza verso gli imprenditori del settore che rappresento e delle cui preoccupazioni mi sento professionalmente, sindacal- mente e umanamente parte. In queste settimane abbiamo lottato e stiamo lottandocontutte lenostre forze per sensibilizzare tut- te le forze politiche al dramma che il nostro settore sta vivendo. Abbiamo dato voce alla rabbia e alla delusio- ne verso i provvedimenti sin qui adottati che si sono rivelati del tutto inefficaci, chiedendo aiuti concreti, a fondo perduto, e invocando certezze per un percorso di riapertura in sicurezza che non può essere rimanda- to ulteriormente. In merito ci siamo anche fatti carico, spontaneamente, di redigere un nostro protocollo su- pervisionatoda esperti virologi, per poter operare ridu- cendo al massimo le possibilità di contagio per i nostri collaboratori, i nostri clienti e noi stessi. La ripartenza in sicurezza è possibile , come di- mostrato non solo dalle attività rimaste aperte duran- te il lockdown (supermercati e negozi di vicinato), ma anche testimoniato dalla riapertura di molte attività commerciali, piccole e grandi, che si sonodotatedi spe- cifici protocolli. Con oggi ci è stata autorizzata l’attività di “asporto”, che si aggiunge al “delivery” , consentendo, a chi ne trovasse convenienza e ne avesse la possibilità, l’opportunitàdi sperimentare l’utilitàdi questamodali- tà operativa come aggiuntivo strumentodi servizio alla clientela, oltre che fonte di ricavi. È stato un passaggio non scontato, per il quale FIPE si è battuta con decisio- ne. Con altrettanta chiarezza – d’altra parte – ci siamo espressi a favore delle riaperture quanto più celeri dei pubblici esercizi, ovviamente in sicurezza, consideran- do il fattore tempo essenziale per la tenuta economi- ca ed occupazionale del settore, ma anche per il forte valore simbolico che il riaprire rappresenterebbe per tanti imprenditori con il recupero di motivazione e di speranza per il futuro. Siamo consapevoli che soprattutto nel nostro mondo riaprire non è questione banale e farlo nelle condizioni previste dai protocolli sanitari può risultare per alcune imprese anti-economicodi fronte alle flebili prospettivedei consumi,madare lapossibilitàdi valuta- re lapropriaconvenienza traaperturaechiusura rimane un tema di libertà imprenditoriale e un’opportunità in più per tutti gli imprenditori. Per tutti, ancheper colorochehannopreferito la polemicadentro la categoriapiuttosto che la collabora- zione costruttivaper il settore. Così l’infodemiadi questi mesi -l’altra epidemia, quelladella cattiva informazione edelladistorta comunicazione- ha colpitoanche il qua- lificato e mai risparmiatosi presidio sindacale di Fipe, conunanarrazione chepuntavanonalla verità,ma alla scomposta viralità. È preoccupante, a volte avvilente, ma per que- sta “demia” esiste un solo vaccino: quello della serietà. I prossimi giorni saranno importanti su due fronti; innanzitutto su quello politico , con l’attesa di un nuovo Decreto Legge, che rafforzi i precedenti DL “Cura Italia” e “Liquidità” sulle debolezze che Fipe ha evidenziato, inaudizioni parlamentari, inconfronti isti- tuzionali e con un’intensa attività di comunicazione. Inparticolare, le richieste riguardano i temi degli indennizzi/contributi a fondoperdutoparametrati alle effettive perdite di fatturato rispetto all’esercizio 2019; il rafforzamento degli strumenti di protezione sociale come laCassa Integrazione; le congruemoratoriefiscali e contributive, che disinneschino la maxi scadenza di fine giugno e prevedano poi modalità di pagamento con tempi e rate sostenibili. E, ancora, abbiamo chie- sto la sospensione e la cancellazione di alcuni tributi, tra i quali la tassa sui rifiuti e sulla occupazione di spa- zi pubblici e gli interventi sulle locazioni commerciali, con estensione temporale del credito d’imposta e dei soggetti beneficiari, delle tipologie interessate e delle classi catastali, con il riconoscimentodell’emergenzada COVID-19 come “causa di forzamaggiore” nei rapporti tra le Parti e la promozione, per via fiscale, di intese tra locatori e conduttori. Il secondo orizzonte che richiama la nostra at- tenzione e il nostro impegno è poi quello operativo e riguarda la piena ripartenza anche delle nostre attività, prevista per ora solo dal 1° giugno, che sarà da affron- tare anche applicando il “Protocollo di Sicurezza” per le nostre attività, che abbiamo mandato a tutte le isti- tuzioni e rispetto al quale pretendiamo risposte certe in tempi rapidi. Sappiamo che il ripensamento profondo del nostromododi operare sarà difficile , in alcuni casi do- loroso. Sappiamo che la ripresa sarà lenta e cauta e che la disperazione cresce. Sappiamo che il futuro incerto creanuovi problemi e aggravavecchie lacunedel nostro settore. Lo sappiamo,manon smettiamodi lottare, non smettiamo di lavorare, non smettiamo di credere nella capacità di ripresa del mondo dei Pubblici Esercizi ita- liani, consapevoli che camminare sulle spalle di 75 an- ni di storia significa anche sapere ogni giorno guardare sempre un po’ più alto, un po’ più lontano, forti delle aspettative e del coraggio delle tantissime imprese che ci hanno scelto e che credono in noi. Con grande stima e affetto, buon lavoro. presidente FIPE di LINO ENRICO STOPPANI

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