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60 Pubblico esercizio Mixer tinata estendendosi ad altri momenti, a partire dal lavoro. Il meeting con breakfast che deve essere stu- diato pensando alle esigenze di persone chementre lavorano si concedono una coccola – rigorosamente praticaefinger food–èuna tipologia inascesa. C’èchi punta sullavarietàproponendomenuchenonsfigu- rerebbe a pranzo o cena. Chi inscena show cooking e pane e dolci sfornati in tempo reale, come i waffles di Hampon by Hilton. E chi punta su opzioni saluti- ste e vegetariane. Con sullo sfondo il tema, sempre piùcruciale e centrale, della sostenibilitàambientale. STORYTELLING INDISPENSABILE Distinguersi è dunque se non necessario, senz’altro utile. Con un’avvertenza: il cliente spesso, abituato a decenni di salmoni scozzesi, corn flakes americani e croissant francesi – e a tutto ciò che fa una colazio- ne “internazionale” – senza potrebbe sentirsi perso. E andrà dunque preso per mano, accompagnato in questo tour gastronomico che è realmenteuna sorta di inizio del viaggio che si continuerà una volta usci- ti dall’albergo, alla scoperta di monumenti, genti e negozietti d’artigianato. Largo dunque al racconto, allo storytelling. Che racconti la provenienza del- le materie prime, ma anche la storia delle ricette e la vita dei produttori e degli artigiani che le hanno preparate, o inventate. Con magari la possibilità di acquistare inhotel confetture, dolci o caffè dimicro- torrefazioni locali. Una base di grandi classici può essere tenuta adisposizione, per gli irriducibili. Senzadimenticare che anche sui grandi classici – caffè, cornetto e uova – si può lavorare rendendoli speciali. Se il buon giorno s vede dal mattino, la cola- zione senz’altro ne fa parte e può aiutare a vedere il cielo più blu. E l’albergo più accogliente. ❁ Un’esperienza da seguire per la colazione Slow Breakfast di Villa Appiani (Trezzo sull’Adda), Planetaria Hotels Rendere la colazione gourmet, a chilometro vicino, con prodotti ricercati e certificati, e soprattutto raccontati con amore, per far sentire i clienti a casa, ma anche immergerli fin dalla prima mattina – il momento in cui in fondo sono più ricettivi e pronti a iniziare una giornata di lavoro o di svago – nel genius loci , con i suoi profumi, i sui sapori, le sue tradizioni. Perché anche questo è turismo, anche questa è cultura. Con queste premesse Planetaria Hotels – gruppo alberghiero italiano con dieci strutture nella Penisola – ha lanciato a Villa Appiani (Trezzo sull’Adda) lo Slow Breakfast. Nata dalla collaborazione con Slow Food Italia sotto la guida di Alessandro Giriberti, chef del ristorante dell’albergo, La Cantina di Villa Appiani, intende valorizzando i prodotti e i produttori del territorio, invitando il cliente a dare la giusta importanza al primo pasti della giornata. Così tra torte paciarelle e pani e formaggi locali ma anche presidi come zipotta e provola delle Madonie, salsiccette con fagioli rossi di Lucca e gallette di mais rostrato rosso di Rovetta, va in scena una colazione calda e accogliente, dove il caffè è preparato (anche) con la moka e ogni prodotto è segnalato con provenienza e produttore. Spiega Sofia Gioia Vedani, AD di Planetaria Hotels: “Vogliamo trasmettere l’idea che la bellezza sta nella semplicità, fuori dalla finestra in quei panorami splendidi che l’Italia ha ma anche nei prodotti e nella tradizione contadina e culinaria della comunità locale. Sono prodotti che fanno pensare, evocano, producono ricordi ed emozioni positive”. Lo slow breakfast è aperto anche ai clienti esterni e si programma di estenderlo anche alle altre strutture del gruppo. ❁
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