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78 Mixability Mixer quantomi riguarda, si parteprincipalmentedaun’e- mozione, trasferire inmaniera liquidaun’esperienza che vogliamo dare al nostro cliente. Dietro a questo c’è un lavoro certosino fat- to di prove su prove, uno studio molto importante dellematerie prime che si utilizzano e come vengo- no lavorate, sugli accostamenti migliori, sul tipo di tecnica di preparazione, fino ad arrivare al tipo di bicchiere e, infine nonmeno importante, un grande nome che renda il cocktail memorabile. Hai un cocktail a cui sei particolarmente legato? Sicuramente l’OldFashioned, il drink che si avvicina maggiormente ai miei gusti. Da buon amante di whisky, è il cocktail che secondo me lo rappresenta al meglio. Già il nome ci fa capire che parliamo di un drink vecchio stile, perciòpochissimi ingredienti, almassimopossiamo cambiarli (twistare) aggiungendone un paio in più, per non snaturare un cocktail da rispettare in ma- niera più assoluta. In una drink list che si rispetti, esiste un cocktail che non dovrebbe mai mancare? Premettoche sonounamantedei classici, amioavvi- sonondevonomaimancare cocktail come il Negro- ni, l’Americano, il DryMartini o un ottimoManhat- tan per l’aperitivo. Continuando laseratamagari conunbelDai- quiri, Gimlet, unMargarita per chi è amante del Te- quila, qualcosadimeno impegnativocomeunFizz, e, perché no, unOld Fashioned. E qui sono di parte! ❁ EL DORADO - 4,5 cl Rum - 10 cl Suze - 10 cl succo di Lime - 10 cl purea di ananas Tecnica : shake and strain Guarnizione: dried ananas e foglia di shiso Bicchiere: tumbler basso N100 (NIO) - 3 cl Bourbon alla ciliegia - 3 cl Vermouth alla mandorla - 3 cl bitter Campari - 2 dash bitter ai frutti rossi Guarnizione: zest di arancio Bicchiere: calice La passione è alla base di questa professione, e vi assicuro che le persone se ne accorgono!
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