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8 Primo piano Mixer Riapertura bar in salita, occorrono nuove idee inchiesta bar / Cali di fatturato fino al 70% a fronte di spese sostenute per adeguare i locali e perdita di spazi. Per guardare avanti occorrono alleanze, idee creative e una proposta che attiri il cliente fuori casa. di Anna Muzio A ll’appellomancano troppi clienti. I turisti in primis, stranieri e non. E questo permete tu- ristiche come Firenze o il Salento è una per- dita immensa. Ma sono state azzerate anche le ceri- monie: matrimoni, cresime, comunioni. E gli even- ti, sagre e concerti di piazza. Non si sono presentati nemmeno i tanti impiegati eprofessionisti ancora in smartworking, che erano soliti consumare colazione e pranzo fuori casa. La riapertura dei bar insomma per ora ha comportato delle spese per il riallestimento del lo- cale non giustificate da folle di clienti alla porta. Tra normative non sempre chiare e controlli a volte sof- focanti, il calo pesante dei fatturati specie nei giorni settimanali – il weekend va un po’ meglio – è una re- altà diffusa. La location sicuramente conta: soffre di più chi prima stava meglio, ovvero si trova in centri città ancora spopolati o località turistiche semide- serte, dove l’ospitalità è dimensionata sul turismo e si trova a dover contare su un pubblico locale spesso non ancora pronto ad uscire, mentre “tiene” meglio laperiferia, che si avvantaggiadel boomdi lavoratori casalingo. Oltreai numeri poi come sempre ci sono le storie: ecco cosa ci hanno raccontatoalcuni titolari di bar italiani sulla “loro” riapertura, e le idee chehanno attuato per riportare il cliente al bar. CRISTINA CAROLI DI AROMA, BOLOGNA “Questa ripresa non è una vera ripresa per- ché non è ripresa la frequentazione. Smart working e cassa integrazione trattengono le persone a casa. Adesempioabbiamoavutoungrossocalonelle cola- zioni, lamia impressione è che ci si sia dotati dimac- chine espresso e che si faccia colazione a casa tutti insieme con caffè con cialda e biscottoni: lavorando a casanonha sensovestirsi per uscire e andare al bar. Ho notato anche che non ha ripreso lo shopping e soffre l’intero tessuto economico di zona. C’è pigri- zia a ritornare sulle vecchie rotte, le grandi aziende si orientano amantenere a casa le persone quindi ci sarà la necessità di reinventarsi con servizi talmente specifici che non si possono riprodurre al domicilio. Credo che l’unica carta sia fare capire al cliente che quando viene nel tuo bar prova una sensazione di- versa. Oggi lavorare sulla qualità ed essere ineccepi- bili è ancora più importante: è un grande sacrificio ma credo che alla fine ripagherà”. La svolta? “Riavere il flusso turistico perché l’Italianehabisogno. Tutti noi poi dovremo rimodu- larci su orari e servizi diversi, per dare alle persone la spinta a tornarci a trovare”. “Dovendo adattare un locale molto piccolo abbiamo posizionato barriere in plexiglass perché i tavoli non garantivano la distanza di sicurezza, abbiamo tolto i menu cartacei e appeso un QR Code accanto a ogni tavolo così il cliente può scaricare sullo smartphone il menu del giorno; non indossiamo guanti, preferiamo igienizzarci continuamente, non tocchiamo il denaro che viene sanitizzato alla fine del giorno”.

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