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16 Primo piano Mixer raggiunge una maggiore quantità di pubblico. Tuttavia, grazie alla dif- fusione dei social media (Instagrame Facebook in particolare) ormai è comunque relativamente facile e immediato mantenere un rapporto con i propri clienti e tenerli aggiornati sulle novità anche senza aiuti esterni”, osserva LucaMarcellin, titolare aMilano del Drinc e del Drinc Different, entrambi in zona Porta Venezia. Che proprio sulle pagine pubbliche dei suoi locali ha avvisato la clientela prima del lancio del servizio delivery e poi della ripresa dell’attività di somministrazione. Risultato? “Ho ricevuto manifestazioni di apprezzamento e incorag- giamenti aproseguire inquestadirezione”, risponde. “Ovviamente, più i post saranno coinvolgenti e corredati da foto o video di impatto e di qualità, più è probabile che quella notizia farà il giro del web e che ci sarà un ritorno in termini di prenotazioni/ presenze. Una scelta erra- ta di font, immagini, testo e/o layout al contrario riduce l’effetto virale del post e diminuisce la possibilità di stringere relazioni con aziende e professionisti del marketing”, chiarisce Paolo Viola barmanager del Morgana di Taormina. IL MENÙ IN TEMPI DI EMERGENZA COVID-19 Primadel lockdownlamaggiorpartedei localidisponevadi unacocktail list. Il problema è che ora, in questa fase 2 dell’emergenza coronavirus, ne viene richiesta la sanificazione dopo ogni contatto. E molte carte possono essere danneggiate con liquidi e prodotti per la pulizia. Le soluzioni? Chi aveva già in programma un rinnovamento della lista, per non rinunciare al supportofisicopotrebbe investirenella stampa di menù plastificati o comunque realizzati con materiali resi- stenti all’acqua e ai gel igienizzanti, come il Chinese Box di Milano. Sia chiaro, nonè certo la sola alternativa valida. Diversi locali, per esempio, preferiscono introdurre le carte leggibili sugli smartphone con codice QR. “È una scelta vantaggiosa sotto molteplici aspetti, perché il menù elettroniconon si deteriora epermette, a costozero, di rinnovare l’offer- taa secondadelladomanda, nonchédi offrireuna selezionedi proposte quotidiane o settimanali in base ai prodotti acquistati o alle bottiglie da fare girare”, osserva FabioMorelli, titolare di Agua Sancta aMilano. E poi, c’è chi non solo ha introdotto una drink list con codice QR, ma anche una versione usa e getta in carta, come il Potafiori e il Mint Gar- den di Milano. Nonostante la diffusione dei menù stampati, in questo perio- do di transizione alcuni locali hanno deciso di eliminarli preferendo affidarsi al servizio di camerieri. Che, però, devono essere altamente specializzati e competenti. “Fino a quando resterà in vigore l’uso della mascherina, presentare ilmenùal tavolo sarà ancorapiù complessodel solito. Considerate che, inassenza di una lista, per soddisfare un cliente indecisooccorreporgli una seriedi quesiti utili a capirne i gusti, doman- de che vanno dal distillato del cuore allo stile di drink desiderato. Non è facile intrattenere un tipo di conversazione del genere mantenendo le distanze e usando un dispositivo che oltre a nascondere il sorriso, attutisce la voce”, osserva Luca Angeli del Four Seasons di Milano. Sen- za contare che “non avere una lista cocktail richiede una formazione e una logisticapiùcomplessa rispettoadaverlo”, sottolinea il barmanager milanese Gianluca Amoni. COME CAMBIA LA DRINK LIST Facciamouna premessa. Nellamaggior parte dei casi, vale la regola che “una lista bilanciata, drink classici a parte, è composta da signature da servire tutto l’anno (una sorta di The Best Of dei più venduti nel corso del tempo) e da cocktail stagionali in edizione limitata per invogliare gli ospiti in base al periodo dell’anno”, osserva il bartender consulente Oscar Quagliarini. Questi ultimi sono la parte più dinamica del menù. “I drink estivi in genere sono sempre leggeri, dissetanti e freschi. Per rispondere alla sete di curiosità dei turisti italiani in tema di cultura enogastronomica locale e al contempo sostenere il mercato interno, quest’anno i drink più ancora che in passato saranno preparati con prodotti regionali che valorizzeranno soprattutto il Made in Italy e il territorio”, osserva il milanese Luca Azzolina, consulente e trainer. In- somma, sarà l’estatedei glocal cocktail, che entranoedesconodalmenù a seconda della disponibilità delle materie prime e dei prodotti. ❁ SOPRA Aperitivo al Fischbanke di Bolzano SOPRA Fase 2 al Baobar DESTRA Il menu arriva sullo smartphone, inquadrando il codice QR
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