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Giugno 2020 1 Più forti e consapevoli della propria importanza Editoriale V ittimadi unforzatoeffetto“dondolo”. Ècosì che appare lamaggioranza degli intervista- ti dalla squadra dei nostri giornalisti (anzi, delle nostre giornaliste , un team tutto al femminile capitanatodaAnnaMuzio, NicoleCavazzuti eMad- dalena Baldini, che ha coinvolto titolari di bar, chef, barman…). Molti sembrano come appesi ad unpen- dolo, oscillano tra la soddisfazione di ripartire e di riprendere il lavoro làdove era statobruscamente in- terrottoe, nel contempo, lepreoccupazioni e i timori di non farcela e che le cose (i numeri, i guadagni) non possanopiùesserequelledi primadellapandemia. E, su tutto, domina la fastidiosa sensazionedimuoversi inunoscenariomutato, inunterritoriocheprimaera fatto di certezze e oggi appare quasi ostile. Nel momento in cui scrivo il panorama che ho davanti agli occhi è quello di una ripartenza da unpuntodiversodaquello incui ci si era fermati . Se pensiamo ad una corsa di quelle serie, una marato- na per intenderci, è come se un atleta si fosse dovuto fermare per un improvviso crampo al polpaccio e, dopo un massaggio e un antidolorifico, pronto a ri- mettersi in gara, scoprisse improvvisamente di non essere rimasto fermo, bensì di essere stato traspor- tato, come per magia, su un percorso diverso e più impegnativo di quello di prima. La pianura è diven- tata montagna, le strade percorse altre volte sono divenute improvvisamente zone sconosciute e senza punti di riferimentoper orientarsi. Cosaaltrosonose nondelle novità, inimmaginabili fino a poco tempo fa, lamascherina sul volto, la necessità di igienizzare continuamente qualsiasi oggetto e superficie, le di- stanze tra i tavoli, il calo di ingressi nel locale? Fino a febbraio ne avremmo parlato come di un film di fantascienza odi un incuboda cui ci si sveglia, agitati e sudati, in piena notte. Nelleprossimepagine troverete lasoddisfa- zionedi chi ha ricominciatoa lavorare e lepreoccu- pazionidichinonsaancoracomefareafarquadrare i conti . Non si trattadi atteggiamentimentali diversi, di chi vede il bicchieremezzopienoe chimezzovuo- to. Si tratta di stati d’animo che coesistono. Lecose tornerannocomeprima? I fatturati e leentrate raggiungeranno i livelli precedenti? Apre- scinderedai rischi di una secondaondata, nessuno sa come lapandemia abbia cambiato le abitudini delle persone. E poi ci sono situazioni troppo diverse fra loro. Per il bar incentroal paese si trattadi riprendere il giro della propria clientela, per quello in una zona di uffici dove gli impiegati sono in smart working o per chi vive di turismo straniero, le cose sonomolto diverse. Come leggerete più avanti, per qualcuno gli affari hanno ripreso quasi immediatamente e, in al- cuni casi, sono addirittura migliorati. Manessunopuòdirenullaconsicurezza sul prossimo futuro. Una pandemia è una situazione inedita in epocamoderna e questo ci priva di quel- la fondamentale esperienza di vita che consiste nell’imparare dal passato , di fare tesoro degli errori fatti da altri prima di noi. Equindi c’èpocoda fare. Si vaavanti a tento- ni, come in una stanza buia, con quel brivido dell’i- gnotoe lapauradi andareasbatterecontrounmuro da unmomento all’altro . E la speranza è che alcuni dei contributi che leggerete nelle prossime pagine siano delle piccole fonti luminose che rischiarino le tenebre e permettano di camminare con qualche sicurezza in più. Inogni caso, vale per tutti la regola di cerca- re di esercitare l’ottimismo della ragione . Sul lungo periodo è giusto credere di tornare alla situazione pre covid. Nel breve è saggio fare i conti con la realtà: accettare come un dato di fatto che i prossimi mesi saranno difficili, con incassi ridotti rispetto al passa- to e con una modalità di lavoro diversa, forse meno intensa ma più attenta. Forse quando questa situazione sarà alle spalle, il settore del fuoricasa uscirà più forte e con- sapevole della propria forza. Perché chiusi forzata- mente in casa, tutti, a parte pochi “orsi misantropi”, si sono accorti che fuori dalle proprie mura di casa c’eraunmondo fattodi bar dovebere il caffè, pizzerie e ristoranti dovemangiare, locali serali dove rilassar- si, discoteche e live club dove ballare e sentiremusi- ca, un mondo di cui si sentiva la mancanza. E senza il quale la vita aveva persomolto del proprio gusto e sapore… E che ora vorranno rigustare e riassaporare con ancora più soddisfazione… ❁ di DAVID MIGLIORI Mixer

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