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2 Giugno 2020 Mixer Il punto A ntonio Scurati, nel suo “Epitaffio per i bam- bini degli anni Quaranta” pubblicato recen- temente sul Corriere della Sera, ha dedicato un commovente ricordo ai sopravvissuti alla guerra, nati nelle macerie, ragazzi della speranza e uomini della ricostruzione, in troppi tristemente deceduti a causa della pandemia globale. Una generazione che non aveva ammortizzatori sociali o reddito di citta- dinanza,ma cheha costruito sul lavoro, sul sacrificio, sull’impegno personale, l’Italia moderna. Èunmessaggiochefaprofondamenteriflettere , senzavoler aggiungereun’ulteriore frattura socio-ge- nerazionale ad una malattia che ha fatto dell’età un vulnus doloroso, ma che induce a guardarci indietro per ripensare al futuro del Paese. In un momento in cui la fiducia (e basti far riferimento ai dati sconfortanti dell’ultimo rappor- to Censis-Confcommercio) è ai minimi storici, c’è profondo bisogno di recuperare, con tutti gli aggior- namenti, quei valori morali, civili e umani che con- sentirono di sanare le ferite della guerra ed avviare il boom economico. Non si tratta di un nostalgico richiamo a tempi migliori, ma quasi un dovere mo- rale, un ultimo tributo ad una generazione che ha datomoltissimo e che ha perso più di tutti in questa crisi pandemica. Questa generazione ci ha insegnato a dare pri- ma che a chiedere , ci ha insegnato il valore delle isti- tuzioni e lapartecipazionesocialecomecomponente normale della vita individuale. Per questo, se è fon- damentale chiedere al Governoprovvedimenti ade- guati alla gravità della situazione e la responsabili- tà di definire politiche economiche rapportate alla gravità del momento, non è meno importante dare buoni esempi, tenere alto il valoredella legalità, della buona informazione e dei comportamenti virtuosi e aiutare quanto più possibile il prossimo. Tra tanti risultati sindacalmente rilevanti di questo periodo, è questo forse l’aspetto che più mi rende fiero del mondo che rappresento: Fipe, conConfcommercio, ha dato prova di capacità di ascolto e di una faticosa quanto inesaustadeterminazionenel proprio lavoro, cercandodi immaginare, indicare – epoi contribuire a – soluzioni per uscire dall’emergenza. Èquestaunaposizionesicuramentetroppopo- co “combattente” per chi fa della protesta l’elemento essenzialedelsuocomportamento , avolte cavalcando strumentalmente ladisperazionedegli imprenditori, che vedono naufragare le aziende a cui hanno dedi- cato la loro vita di lavoro, chemeriterebbero, invece, grande rispetto e vicinanza operativa. Èperòuna posizione “combattiva”, perché è quella di chi trova il coraggio di spendersi, tra tante difficoltà e delusioni, per quello in cui crede, cercan- do di cogliere questo passaggio storico per gestire la crisi ma affrontare anche i problemi profondi, radi- cati e conosciuti che ostacolano da tempo la cresci- ta. È una posizione che prima di criticare si mette in discussione, capace di individuare i problemi su cui può intervenire in prima persona, senza rinunciare a porre quelli di contesto. Per quanto riguarda il mondo della sommini- strazioneigrandipassaggichepossonoedevonoessere affrontati oggi sono inparticolaredue. Daunaparte, si tratta della capacità fattuale di far ritornare i clienti nei locali, superando il bloccopsicologico,ma anche ladiversapropensione al consumo che accompagna il periodo. Ciòcomporta la capacitàdegli esercenti di rafforzare la capacità di trasmettere fiducia nei con- sumatori, dalla rigorosa osservanza dei protocolli di sicurezza, al rafforzamento della qualità del prodot- to, allapiena collaborazione con leAutoritàpreposte a presidiare l’evoluzione del contagio. Dall’altra parte, c’è il tema della economici- tà delle gestioni, che devono avere nel profitto l’o- biettivo principale dell’attività, indispensabile per superare le turbolenze che periodicamente si ma- nifestano (seppur non con l’intensità travolgente di quest’ultima crisi) e che richiedono un’attrezzatura adeguata dal puntodi vista economico-patrimonia- le. Il profitto non deve essere infatti solo un diritto e una componente essenziale dell’impresa, ma anche undovere per l’imprenditore, perché solo grazie alla dotazione economica si possono fare investimenti, gratificare i sacrifici che i nostrimestieri impongono e soprattutto superare i momenti difficili. AncoraAntonioScurati ricorda spessonei suoi libri unaltrograndemomentodell’epopea italica, ilRi- sorgimento , che come idea guida ha avuto quella de “ la libertàattiva, intesacome libertàdi faree rifarepo- liticamente il mondo inmodo tale che si adatti meglio all’esistenza umana ”. È esattamente con questo spi- rito che andrebbe affrontato il devastantemomento attuale, dove forse non basta “semplicemente” rico- struire il Paese,ma serve anche farlo risorgere, grazie all’inesaustavolontàdimettersi ingiocoogni giorno. presidente FIPE di LINO ENRICO STOPPANI Dal dopoguerra al dopo Covid
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