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78 Mixer Il nuovo umanesimo parte dal caffè global coffee /Nessuna astrattezza, anche bere un espresso al bar al giusto prezzo è un modo per rimettere l’uomo al centro del nostro pensiero. di Carlo Odello M entre l’emergenza sanitaria va scemando e si sta spalancando l’immensa voragine di quella economica, da più parti si sento- no appelli per unnuovo umanesimo. Per anni siamo statimar- tellati con l’idea che l’uomo avesse raggiunto unprogresso tecnologico in grado di dominare la natura. L’uomo quindi al centro dell’universo, assoluto dominus del creato, essere con poteri semidivini che lui stes- so si è dato. Capacità tecnologiche che hanno ubriacato l’umanità tra- ghettandola sempre più velocemente verso la tecnocrazia: una società governata da una tecnologia cieca. UNA SORPRESA PER I TECNOCRATI Poi dal nulla è arrivato il virus, aiutato pare nella sua diffusione da ne- gligenze proprio di alcuni tecnocrati. Ci ha ricordato che, sebbene pro- fondamente convinti di essere i padroni della macchina, ne siamo so- lo un ingranaggio e per giunta neanche di quelli troppo resistenti (e certamente non di quelli utili). I tecnocrati si sono ritrovati a sorpresa a combattere contro un nemico che neppure vedevano. Molti di loro hanno iniziatobalbettare imbecillitàdi dubbiovalore, qualcunoperno- stra fortuna ha invece usato proficuamente i propri mezzi intellettuali. Ora, di fronte alla desolazione che minaccia il futuro, i più sag- gi si interrogano, arrivando a una conclusione pressoché univoca: per salvarci dobbiamo rimettere l’uomo al centro del nostro agire. Quindi farne un essere nuovamente fautore del proprio destino, forte della consapevolezza che di questo non sarà mai completamente padrone. IL RUOLO DEL BAR Ilmondodel caffè èda sempre specchiodella società, ogni bar è ununi- verso a sé in cui si intrecciano le strade di individui. Il bar è generatore di tessuto sociale: talvolta agisce da compensatore delle tensioni dei nostri tempi, talaltra le amplifica. Ci siamo accorti della sua rilevanza solo a serrande chiuse e ne abbiamo bramato la riapertura. Qualcuno, in un vile atto di sciacallaggio spacciato per azione a favore della col- lettività, ha fatto divampare una polemica sul costo di quella tazzina di caffè chepermesi ci è statanegata. Questomaldestro tentativoha avuto l’involontario effetto di avviare una seria riflessione sul giusto prezzo da riconoscere per il nostro piccolo piacere quotidiano. UN’ETICA CHE PARTE DA UN GESTO Ebbene, il nuovoumanesimopassaanchedi qui, dalladefinizionedell’e- ticadi ungestoche si ripetemilioni di volteal giorno. La rispostaaquan- to debba costare un espresso al bar è di una semplicità sconcertante: il giusto per permettere alla filiera, che trova nel bar il punto finale ma è che incredibilmente lunga, di condurre una vita quantomeno dignito- sa. Il prezzodeve essere quindi proporzionale alla qualità in tazza e alla sostenibilità di questa. Non si puòbere un grande espresso a unprezzo ridicolo, così come al contrario alcune tazze sul mercato non dovreb- bero neppure trovare acquirenti. Il nuovo umanesimo non è quindi un ragionamento astratto: anche sorseggiare unespresso al bar è unmodoper rimettere l’uomo al centrodel nostropensiero. Inquesto caso si tratta di restituire ai clienti la liberà di premiare chi lavora meglio. ❁ Professione CARLO ODELLO L’autore è direttore generale dell’Istituto Espresso Italiano (IEI) e consigliere dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (IIAC)
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