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43 Luglio/Agosto 2020 Mixability L’unione fa la cassa inchiesta / Dopo aver parlato della riapertura dei bar nelle principali città, in quest’inchiesta ci concentriamo sulle soluzioni per riaprire nel migliore dei modi adottate dai titolari di bar di cittadine e paesi che vivono di turismo. Da Bari a Siena, da Positano a Firenze, da San Gimignano ad Alghero. di Nicole Cavazzuti → P remessa: a soffriredi più inquest’estate 2020 sono tutti quei bar diurni e/o serali che hanno costruito il proprio successo quasi esclusivamente sul turista, peggio ancora se prettamente stra- niero e magari quasi solo americano, russo o inglese. Per lo più, si tratta di locali situati nel centro storico di mete ambite da una clientela con alta capacità di spesa. Paesini e cittadine affollati all’inverosimile neimesi estivi,ma deserti nella bassa stagione, quando i ragazzi vanno a studiare fuori sede e i gli adulti fanno i pen- dolari. E così, paradossalmente, oggi i bar fuori dai circuiti turistici fre- quentati da gente del quartiere subiscono un calo di fatturato minore. Tradotto in numeri, si parla di una perdita fino all’80%nel primo caso e di circa il 20-30%nel secondo. E visto che al momento di scrivere questo articolo nessuno si aspetta a breve la riapertura delle frontiere con Paesi come gli Stati Uniti, mentre tutti sono pronti a scommettere che crescerà il turismo nazionale “oggi più chemai diventa essenziale conquistare la clientela italiana”, analizza Gavinuccio Olmeo, titolare con il fratello Dario del Maracaibo di Alghero. Siamo d’accordo. Come riuscirci?Qui vi raccon- tiamo qualche case history e vi riportiamo qualche consiglio. Da valu- tare e rivisitare in base alle proprie esigenze. SOPRA il ristorante Rada a Positano
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