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47 Luglio/Agosto 2020 S ì, èvero: del temavi abbiamogiàparlatoqual- chemese fa in un’inchiesta con protagonisti alcuni chef e imprenditori prestigiosi.Maqui lo affrontiamo di nuovo mettendo al centro del di- battito i barmandi alcune importanti realtà:Gaetano Pardo del Senses di Palazzo Montemartini Roma, A Radisson Collection Hotel, Giovanni Badolato del Metropolitadi Roma, GiuseppeRussodiOtivmMila- no, FabioMorelli titolare conLucaHudi Agua Sancta aMilano, Egidio Fidanza del BlindPig di Roma,Max Frezza titolare di Cavò lieviti e distillati a Senigallia e il bartender consulente Oscar Quagliarini. SUGGERIMENTI DI PAIRING Partiamo dagli abbinamenti più richiesti. Il mix più apprezzato è pizza e cocktail . Le ragioni? Più di una. Primo, la pizza servita tagliata a fette è un piatto fa- cilmente condivisibile e quindi di richiamo sia pre che after dinner. Epoi la pizza richiama unpubblico variegato, che include i turisti. Anche in questo caso, che il concept funzio- nasse ve lo avevamo già segnalato pochi mesi fa in un articolo dedicato esclusivamente al format, ma vale la pena ribadirlo. Perché una carta drink aiu- ta il business delle pizzerie di città e di provincia, a patto che sia di qualità e commisurata alle proprie potenzialità. PUNTI CHIAVE PER AVERE SUCCESSO: ◼ Collaborazione tra cucina e bar per evitare gli sprechi e scegliere insieme le materie prime ◼ Semplicità: il motto è less is more ◼ Prediligere signature drink low alcol e piatti light ◼ Studiare una carta food pensata per la condivisione DESTRA / SOTTO l’offerta pairing del Metropolita di Roma → Piacciono i piatti serviti per essere condivisi, che sono di richiamo sia pre che after dinner.

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