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83 Luglio/Agosto 2020 Credo che un po’ tutti abbiamo avuto modo di scoprire nuove pas- sioni o rispolverare cose lasciate nella frenesia della quotidianità. Spesso, ho avuto modo di fare dirette sui social e mi sono con- frontato con un mondo di appassionati ‘pizzaioli casalinghi’ e, come sempre succede, alcuni alle prime armi mi hanno stupito per i risultati ottenuti! Questo rinnovato interesse probabilmente ha fatto apprezzare ancora di più il tuo lavoro e la tua esperienza. È inevitabile che oggi gli avventori non possono più accettare pizze difficilmente digeribili o con impasti improvvisati… La soddisfazione maggiore nella fase di riapertura sono state le pa- role dei clienti: “finalmente hai riaperto! Non mangiavo una pizza da troppo tempo!” …e poi, le continue manifestazioni di fiducia nel lavoro che porto avanti con il mio staff. Se il cliente si sente sicuro nella tua pizzeria è perché hai sempre portato avanti anche certi va- lori e hai sempre cercato di offrire prodotti di qualità. La digeribilità di sicuro è un tema importante, e chi in questo periodo ha provato a fare la pizza a casa, ha potuto toccare con mano anche la complessità di un impasto. Possiamo dire che il Covid ha cambiato per sempre gli scenari rispetto alla qualità di prodotti come pane e pizza? Beh, in realtà si eramosso qualcosa a riguardo già nell’ultimo decen- nio… la gente è sempre più attenta a ciò che mangia e di certo non trascura la qualità di prodotti base come pane e, di conseguenza, pizza. Si può dire, dunque, che il Covid, più che cambiare, è andato a enfatizzare tutto ciò. Chi è il pizzaiolo del futuro? Io!... Scherzo, ma è per dire che mi sento ancora nella posizione di poter dare ancora qualcosa al mondo della pizza. Il pizzaiolo del fu- turo è colui che continua a formarsi, studiare, fare sperimentazione. A volte il successo nel nostro settore può arrivare anche molto velocementema, se non si hanno le giuste competenze, il risultatonon sarà duraturo. Soprattutto in questo particolare momento andranno avanti i professionisti che sapranno rinnovarsi. Dopo chef e pasticceri, adesso è l’ora della notorietà in tv anche per i maestri dell’arte bianca. Raccontaci del programma e di questa esperienza nel mondo della TV… Per me è sempre emozionante “andare in TV” perché, per quanto possa essere allenato a parlare in pubblico, vista lamia esperienza di formatore, essere davanti a una camera ha sempre qualcosa che crea maggior agitazione. Poi quando ci sei dentro è… esilarante! Lo scambio di battute con Alessandro Borghese per me è puro divertimento, quattro risate ce le facciamo sempre! Invece, per quanto riguarda le proposte, ho cercato di presentare ricette non “facili”, ri- producibili, ma ambiziose, perché credo che il pubblico abbia voglia di cimentarsi in preparazioni un po’ più strutturate. ❁ SINISTRA Pizzacrunch ® tatin patate e rosmarino DESTRA Renato Bosco sul set di ABKS con Alessandro Borghese
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