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7 Luglio/Agosto 2020 I PRIMI A PARTIRE Dai grafici tratti dall’indagine sul sentiment rilevata da NPD a inizio giugno, ad oggi confermati dai dati (vedi box) si evince come il cliente abbia approcciato il fuori casa inpunta di piedi, iniziando dalle piccole occasioni – in termini di spesama anche di tempodi sosta nel locale –, funzionali, per poi allargarsi amo- dalità più conviviali e legate alla socialità. Prendere un caffè o la colazione al bar, orga- nizzareunaperitivodi coppiaocongli amici, pranza- re o cenare con la famigliaoprenderedabereduran- te una serata fuori casa sono state le prime occasioni che hanno spinto gli italiani ad uscire. NEI PROSSIMI MESI Da due a tre mesi dalla riapertura gradualmente ri- tornerannooccasioni più strutturate. Come il pranzo o la cena fuori con gli amici, o al ristorante durante il fine settimana. Ma anche lo spuntino o un pasto durante lo shopping, che gradualmente riprende ad animare strade e centri commerciali. E, con la ria- pertura di cinema e teatri, magari all’aperto, anche il pasto fuori casa nei giorni feriali. Si dovrà aspettare oltre i tre mesi dalla ria- pertura invece per le situazioni legati al turismo e ai viaggi, specie d’affari. ANCHE I CANALI E LE OCCASIONI CONTANO Ci sono poi canali – da sfruttare attentamente – che godonogiàoradi ottima salute. Stiamoparlandodel Delivery, specialmente la cenaa casa, delDrive-in, de- gli ordini online con ritiro nel locale, del take-away anche per lo snacking, dei parchi di divertimento e centri commerciali e del solo dining, il pasto in so- litaria. Che già pre-lockdown era ormai stato sdo- ganato da quello stigma di asocialità che godeva in passato e che ora, per il cambio di abitudini e stili di vita e di lavoro, è assolutamente non solo accettato, ma intensamente praticato. In una scala discendente troviamo poi il pranzo fuori nel fine settimana, con amici o fami- gliari, la colazione durante la settimana (molto più “forte” nelweekend, con sconfinamenti nel Brunch) enaturalmente i consumi inzone frequentateda stu- denti,mentre ancora assai lontani dalla ripresa ci so- no pranzi e cene di lavoro, che soffrono per lo smart working. Tanto che alcuni sindaci come Beppe Sala aMilanohanno caldeggiato un “rientronegli uffici”. In lentissima ripresa nonostante le vacanze estive che daranno comunque un po’ di respiro al settore, vediamo i locali inaeroporti e stazioni (unpo’meno penalizzatequesteultime). Grande sofferenza infine per viaggi e alberghi: in un centro nevralgico come Milano adesempio, secondoConfcommercio-Fede- ralberghiMilano, Lodi,Monza e Brianza gli alberghi chehannoaperto sono il 30%, conunnumero ridot- to di camere e un’offerta del 15% circa rispetto alla potenzialità complessiva. Al momento poi faticano i grandi eventi. I matrimoni sono ripartiti dopo tre mesi di bando – che hanno visto la cancellazione di 60mila celebra- zioni – e hanno riaperto le discoteche –ma connuo- ve draconiane regole – mentre la maggior parte dei concerti è stata rimandata al 2021. CREARE OCCASIONI DI CONSUMO Flessibilità e adeguamento ai nuovi ritmi sonoquin- di essenziali, come il puntare su digital marketing, spazi esterni e delivery. Ma quali aiuti possono arri- vare dalle istituzioni? “È chiaro che i sostegni econo- mici alle imprese sono importanti,mapensosarebbe anche importante che le istituzioni creassero le oc- casioni di consumo. Ad esempio aprendo gli spazi comuni – cosa che hanno già fatto inmolti casi –ma ancheorganizzandoeventi incittà.Molti resteranno a casa quest’estate e una città ‘viva’ potrebbe rive- larsi un’opportunità interessante per i locali urbani. Mi rendo conto che per gli enti locali sarà una bella sfida promuovere comportamenti coscienziosi ma senza penalizzare chi della vita sociale fa il proprio business”. ❁ L’ultima riga mostra il potenziale di recupero per le varie attività, con la percentuali di business (visite e spesa) rispetto alla situazione pre- Covid, tenendo come “data zero” la riapertura dei confini regionali del 3 giugno. “La slide nasce dalla survey sul sentiment degli italiani realizzata appena prima della fase 2 e finora ha trovato conferma: a un mese della riapertura infatti i consumi sono al 50%, un dato in linea con quello che avevamo stimato” dice Figura. I TEMPI DI RIPRESA DELLE VARIE SITUAZIONI DI CONSUMO ASPETTATIVE SULLA RIPRESA Occasioni/Segmenti/Location

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