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92 Professione Mixer Bianchello d’Autore sommelier / Un vino che affonda le sue origini nella leggenda. Citato da Tacito, il Bianchello è oggi protagonista grazie a 9 cantine marchigiane che si sono unite per ridare voce a questo grande prodotto enologico locale. di Luca Gardini U na delle storiche vie di collegamento tra la costa adriatica e il cuore dell’impero Roma- no, la valle del Metauro, che si estende per ben 1400 km tra Toscana, Umbria e Marche fian- cheggiando l’altrettanto importante corso d’acqua omonimo, è da sempre territorio rinomato per la produzione vinicola. Quel fiume celebrato anche dal Tasso (“O del grand’Apennino/ figlio picciolo sì ma glorioso”) nel- la sua famosissima Canzone, è il centro di una de- nominazione non sufficientemente celebrata come il Bianchello del Metauro, le cui origini affondano - anche in questo caso in tutti i sensi - nella leggenda, dato che le prime (e importanti) tracce si hanno gra- zie a Tacito, storico romano secondo il quale il vino ebbe un ruolo centrale nella fondamentale Battaglia del Metauro del 207 a.C, episodio centrale della se- conda Guerra Punica, dove la vox populi vuole che le truppe romane ebbero la meglio sull’esercito di Asdrubale (anche) grazie al troppo Bianchello tra- cannato la sera prima dai cartaginesi. Diceria o meno, quello che è certo è che il vino a base di Biancame, vitigno territoriale a bacca bianca se ne esiste uno, ha avuto una storia moder- na di affermazione ben più travagliata. È infatti del 1969 l’assegnazione della DOC, ma il pieno ricono- scimento di un vino di così indubbie qualità è anco- ra da venire. Ecco perché è lodevole, tra le altre iniziative tese a diffonderne la conoscenza, la partnership di 9 cantine che, con il supporto dell’Istituto Marchi- giano di Tutela Vini, hanno creato il progetto “Bian- chello d’Autore”, un ambizioso piano di iniziative destinate a restituire al Bianchello il suo ruolo nel panorama enologico italiano. In un territorio che attualmente vede desti- nati alla produzione del Bianchello circa 200 ettari, per un totale annuo di poco superiore al milione di bottiglie, le cantine Bruscia, Cignano, Il Conventino di Monteciccardo, Di Sante, Fiorini, Cesare Mariotti, Claudio Morelli, Terracruda e Fattoria Villa Ligi fan- no da apripista per un progetto di sviluppo ambizio- so, che tende a ridefinire anche i canoni e la colloca- zione del Bianchello nelle sue varie versioni (fermo, spumantizzato, in versione dolce). Ecco allora di seguito un assaggio (tutti di grande valore!) per ogni cantina coinvolta nel pro- getto. LUCA GARDINI Romagnolo verace, Luca Gardini inizia giovanissimo la sua carriera, divenendo Sommelier Professionista nel 2003 a soli 22 anni, per poi essere incoronato, già l’anno successivo, miglior Sommelier d’Italia e – nel 2010 – Miglior Sommelier del mondo

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