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56 HOST Trend Report N ella seconda puntata del nostro sguardo sulla ria- pertura delle grandi me- tropoli mondiali andiamo a Pa- rigi. Dopo una prima fase di idee per rendere il distanziamento ef- ficace ma pure un po’ chic, come le postazioni in plexiglas a for- ma di lampadario di Christophe GernigonStudiovisteal ristorante HAND, la città è scesa in strada. Letteralmente. Come a Milano l’ammi- nistrazione comunale per aiuta- re ristoranti e bar ad affrontare le nuove norme e riprendere l’atti- vità ha dato la possibilità di oc- cupare spazi esterni almeno fino al 30 settembre. Ma molti titolari chiedono già che lamisura venga estesa anche all’autunno e oltre. Anche se i disegni per i pedoni po- trebbero alla lunga diventare un problema. Tavolini e sedie han- no occupatomarciapiedi, piazze, parcheggimaanchealcune strade che sono state chiuseper laprima voltaal traffico,mentre inaltre so- no stati ridotti i limiti di velocità. La svolta green della Ville Lumières non è una novità, ma è stataconfermataper i prossimi sei anni della sindaca Anne Hidalgo, Città a confronto: una Parigi sempre più verde Tra orti urbani, tetti attrezzati e marciapiedi “occupati” la capitale francese riapre gli spazi pensando a un futuro con più alberi e meno cemento. E con tutti i servizi nel raggio di 15 minuti da casa rieletta a giugno con il supporto dei Verdi. Tra le misure nuove pi- ste ciclabili, la gratuità dei mezzi pubblici per gliUnder 18e l’obiet- tivo di diventare una “città dei 15 minuti” che ripensa la mobilità urbana rendendo possibile che tutti i residenti trovino i servizi necessari – medico, bar, ristoran- ti, scuole – in un raggio di 15 mi- nuti dalla propria casa. Dopo il grande successo di Paris Plages, rinnovato anche quest’anno tra concerti classici, bar, ristoranti e cinema, si guarda alla creazione di “foreste urbane” con lapiantumazione chenei pia- ni della sindacadovrebbeportare ad avere nel 2030 metà della su- perficie della città coperta da ve- getazione. Nella stessa direzione va quello che si candida ad essere il grande successo dell’estate pa- rigina, gli orti urbani. che sono rifioriti con le consegne a domi- cilio durante il lockdown. Gra- zie al programma della Hidal- go, Parisculteurs, in città ce n’e- rano già 38 con una produzione di 800 tonnellate di frutta e ver- dura all’anno. Tra queste La Ca- verne, che ha recuperato un par- di una salute ottimale. L’innova- zione “utile” in grado di incon- trare le esigenze fondamentali dei consumatori, con efficienza e valore che guidano lo svilup- po dei prodotti. E infine le gran- di eredità della nuova normalità destinate a rimanere a lungo: lo shopping online, il remote living (che potremmo tradurre come la rivincita della periferia e delle piccole comunità, dentro e fuo- ri dalle città), la riduzione degli acquisti superflui e la cura di sé. Quanto al fuori casa di uno dei maggiori Paesi al mo- do, gli USA, Mintel azzarda una previsione di rientro ai livelli di vendita pre-pandemici: il 2023. “Le restrizioni sposte- ranno l’attenzione sulle opzio- ni off-premise a breve e medio termine (fine 2020). A breve termine, drive-thru, take-away e delivery, ghost kitchen e fine- stre sulla strada contribuiranno a mitigare il calo delle vendite. A lungo termine (uno-due anni da oggi) continui investimen- ti nella ristorazione fuori sede aiuteranno gli operatori a recu- perare le vendite, ma il servizio di ristorazione subirà gli effetti della recessione e i consumatori tenderanno a ridurre gli acquisti non essenziali” spiega Amanda Topper, direttore associato Fo- odservice di Mintel. A soffrire di meno saran- no i ristoranti a servizio limitato – fast food e fast casual –, giàmeglio attrezzati in partenza sul fronte digital. Se quest’anno si prevede che i ristoranti a pieno servizio subiranno un calo del 39-42%, quelli a servizio limitato dimi- nuiranno “solo” del 13-18%. ❁

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