MX_330
99 Ottobre 2020 del gioco, per non inficiare la riuscita dell’operazione. Un trucchetto che funziona? Comprare delle t-shirt uguali per tutti i partecipanti,magari conuna scrittabuffa, ouna frase che incorag- gi il dialogo: quando siamo vestiti tutti uguali ci sentiamo ‘più uguali’, e il nostro cervello – almeno un po’ – dimentica gli inquadramenti ge- rarchici. Meglio scegliere un tavolo rotondo piuttosto che uno rettan- golare…dove sempre ci sono due ‘capitavola’, e quindi due posizioni dominanti il gruppo. 2) Stabilire bene la domanda protagonista del brainstorming: va chiarito il problema che vogliamo risolvere, bisogna condividere qualche informazione a proposito – ma non troppe! Si rischia di condizionare il gruppo, se si danno delle informa- zioni ‘tendenziose’, che limitano la tempesta di idee ad una qualche direzione predeterminata da chi comanda l’impresa. 3) Lasciare fluire le idee e gli input di tutti come una tempesta di pioggia: cerchiamo una grande quantità di stimoli, perché molto spesso dietro una frase ‘buttata sul tavolo’ si cela una grande idea, che potremmo trovare anche dopo, in una fase più analitica del processo. Bisogna dire tutto quello che viene in mente, sfruttare ogni collega- mentomentale e ogni sinapsi, senza controllare troppo quello dicia- mo o che viene detto. Non c’è alcun bisogno di chiedere la parola o alzare la mano per dire le proprie idee: idealmente devono schizzare da tutte le parti. 4) Nessuna critica nella prima fase di ‘storming’: in questa fa- se nessun giudizio di merito è ammesso. La persona che in quale mo- do ‘modera’ o ‘guida’ il processo si deve assicurare che nessuno venga contraddetto, minacciato, bullizzato, preso in giro o zittito: tutti i par- tecipanti sono ugualmente importanti e ogni idea è potenzialmente la soluzione ideale, o può portarci alla soluzione ideale. Non si scarti niente e nessuno. 5)Bisogna segnare tutte le ideechevengono lanciate suuncar- tellone o lavagna a fogli mobili: qualcuno all’inizio sarà incaricato di segnare tutti gli input, cercandodi non scegliere cosa scrivere e cosano, poiché si rischia di perdere buone idee e di demotivare i partecipanti le cui idee sono ignorate. 6)Bisogna‘palleggiare’conleideeditutti. Comenellapallavolo, un’idea va ripresa istintivamente nel gruppo, per essere rimbalzata o schiacciata: può accelerare, arricchirsi di dettagli e sfaccettaturementre gira fra i partecipanti, e non va fatta cadere fino a che non perde la sua energia creativa. Succede che magari si segua una direzione dettata da una idea, determinando un campo di azione creativo per qualche mi- nuto, poi qualcuno lanci un’altra variante, e si riprenda da lì. Occorre non avere alcun timore reverenziale di palleggiare con le idee degli altri, odi accelerare lo sviluppodi una idea piuttosto che di un’altra: si deve pensare ed agire istintivamente, per garantire al pen- siero creativo di fluire senza troppi ragionamenti. Non c’èqualcuno che apriori ha ideemigliori degli altri. Le idee dell’imprenditore non contano più di quelle del collaboratore. Nessu- no deve pensarlo. 7) Analisi e scelta delle idee vincenti: in una fase successiva, quando lo ‘storm’ èfinito, allora si ragiona sulle idee trascritte, pensando anche lateralmente a cosa potrebbero implicare, se possano generare altre idee, se possano essere utilizzate per risolvere altri problemi, ma- gari adiacenti, chenon sonooggettodella sessione. Non si buttaniente. Si va avanti sempre in gruppo, valutando tutte le idee e proce- dendoper eliminazione di quellemenopotenziali o inusabili, secondo una logica collaborativa e non critica, cercando valore in ognuna delle idee scritte sul cartellone. Non vi resta che provare. Le idee, come le canzoni, non ci resta che raccoglierle in fretta, perché poi svaniscono, e non si ritrovano più. ❁ ROBERTA PAROLLO Consulente senior e docente di marketing e comunicazione alla Business School del Sole24Ore, ha lavorato come Direttore Marketing in grandi multinazionali e come consulente strategico in grandi agenzie pubblicitarie. Autrice del Manuale di Gestione della Ristorazione della FIPE, si è specializzata nella consulenza per la creazione della migliore consumer experience nei pubblici esercizi.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=