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34 Mixability Mixer D alla consistenza cremosa e vellutata e dal co- loreverde chiaro, simileaquellodi una caval- letta,ilGrasshopperèuncocktailAfterDinner riconosciutoufficialmentedall’IBAdal1961.Eproprio con il neo-elettopresidente IBA, GiorgioFadda, ne ri- percorriamo la storiaene ricordiamo la ricetta. Senza scordarci di segnalarvi alcune varianti. LA STORIA Certezze non ce ne sono. Inmolti, però, attribuisco- no la paternità della versione classica del Grasshop- per a Philibert Guichet Jr., dal 1910 proprietario del Tujague’s Bar di New Orleans. Figlio di ristoratori, ambizioso e caparbio, Guichet Jr. ideò il drink per una gara organizzata a New York City. E con quel mix inparti uguali di cremadi cacao, cremadimenta verde e crema di latte si aggiudicò la medaglia d’ar- gento.Nel suoomonimoManuale (pubblicato in Ita- lia da Readrink), JimMeehan afferma che Philibert Guichet Jr. iniziò a servire il cocktail nel suo locale a partire dal 1919, prima del Proibizionismo. Una te- oria abbracciata anche dalla storica Poopy Tooker, specializzata in food and beverage, che avrebbe tro- vato degli articoli di giornali proprio del 1919 in cui si parla del cocktail. IL NOME In italiano grasshopper significa cavalletta. Il nome del drink faprobabilmente riferimentoal suo colore, verde brillante. LA CURIOSITÀ Al barman Harry O’ Brien del Palace Hotel di San Francisco viene attribuito, nell’edizione del 1908 di TheWorldDrinks andHowtoMixThemdiWilliam Boothby, unPousse-Cafè composto inparti uguali da Grasshopper, il drink dessert alla menta history cocktail / È l’After Dinner che piace agli americani. di Nicole Cavazzuti e Giorgio Fadda crema di menta e crema di cacao. Una sorta di papà del Grasshopper in cui la crema dimenta deve rima- nere sempre sopra. IL GRASSHOPPER NEL 2020 Negli Stati Uniti il drink è tornato di moda, soprat- tutto grazie alle reinterpretazioni che strizzano l’oc- chio ai trend dellamixability. Così, per esempio, og- gi al Tujague’s Bar ogni settimana si servono ancora centinaia di Grasshopper con un float di brandy in superficie. Viene richiestoda una clientela variegata, e numerosi sono i giovani tra i 25 e i 30 anni attrat- ti dall’idea di provare il cocktail nel luogo dove par- rebbe sia stato inventato. E ancora: il bartender Jeff Morgenthaler, proprietario del Pèpè le Moko a Portland, propone dal 2014 nel suo locale una versio- ne con il gelato alla vaniglia, Fer- net Brancamenta e un pizzico di sale per bilanciare la dolcezza del cocktail e donargli note amare e sapide. Risultato? Ne vende circa 50 a sera. E non è il solo a rivisita- re il drink con il gelato: lo fanno molti locali del Wisconsin, come il Bryant’s Cocktail Lounge, che lo serve come unmilkshake. Dettoquesto, i twist sono svariati. Tragli altri, ilGoodTimesdi LosAngeles, regnodel bartenderDa- veyWayne, proponeunGrasshopper conuna leggera aggiunta di Mezcal. Non è tutto: a New York, Eben Freeman del Butterfly ha inserito in carta il drink arricchendolo di latte non omogeneizzato (al po- sto della crema di latte classica), succo di arancia ed estratto di Pandano, una pianta asiatica che ricorda nei sapori la vaniglia e la mandorla, ricca di fibre. ❁ GRASSHOPPER LA RICETTA IBA Tecnica: Shake & Strain Categoria IBA: Contemporary Classics, After Dinner Bicchiere: Coppetta Ingredienti: – 20 ml crema di cacao – 20 ml crema di menta – 20 ml crema di latte Decorazione: (non obbligatoria) una foglia di menta ©2017 Photographs copyright Doron Gild ©2019 Readrink

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