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50 Dossier Grappa Mixer va provato nei drink. Per dirne una, in miscelazio- ne la vinaccia aromatica non sempre ha il risultato sperato”,mette inguardiaVeronesi cheprediligenei cocktail grappe secche, ben strutturate e dal tenore alcolico importante. Ma non ci sono regole rigide. Luigi Barberis , titolare del Caffè degli Artisti di Ales- sandria, è arrivato a una conclusione: “In generale, le grappe giovani enonparticolarmente aromatiche si sposano con succhi, soft drink e Sour; mentre quelle invecchiate o aromatiche si abbinano bene con ver- mouth, bitter e amari”. TWIST Intanto, il suggerimento comune per cominciare a miscelare la grappa èdi rivisitare all’iniziodrink clas- sici abase di pisco, cognac obrandy. Ovvero, cocktail con un distillato d’uva come ingrediente principale. Qualche spunto? “Per esempio, si può trasformare conottimi risultati unPisco Sour inunGrappa Sour. A differenza di quanto si potrebbe credere, infatti, il connubio tra grappa e albumed’uovo funziona! Pro- vare per credere”, afferma Orlando. “Anche la tonica è un prodotto che si sposa bene conquesto spirit. Sebenbilanciati, GrappaFizz eGrappaTonic incontrano il gustodimolti avvento- ri”, osserva FrancescoD’Assisi Solimene , bar mana- ger del Caffè Zanarini di Bologna. E ancora: “Congrappepremium, raffinate ed eleganti, si puòrealizzareancheun interessante twist delMartini Cocktail”, asserisce ancoraOrlando. Che nell’ultima edizione della Florence Cocktail Week ha proposto un cocktail signature chiamato Basil Ale con un taglio di Nardini extra fine e di acquavite Nardini. “Non è stata una decisione immediata, ma una scelta nata dopo svariate prove che miravano a ridurre il sentore retro-olfattivodell’acquavite grazie all’eleganza della extra fine”, chiarisce. ALTRE IDEE, IL PAIRING Leonardo Veronesi collabora da diversi anni con la distilleriaMarzadroe racconta: “Di recente abbiamo organizzato due serate in distilleria per i giornalisti con cocktail a base grappa in abbinamento a piatti regionali. Il bilancio? Eccellente”. Per l’antipasto, per esempio, Veronesi ha cre- ato un twist sul BloodyMary con grappa e un liquo- re di grappa e olive. “Prima di individuare la grappa perfetta, ho fatto almeno dieci prove con diverse re- ferenze. Il puntoè chenon tutte le grappe sono ideali per qualunque cocktail”. NON SOLO ZUCCHERO Per donare al drink a base grappa la parte dolce si possono usare non solo lo zucchero, ma anche cor- diali alla camomilla, miele e sciroppi aromatizzati con frutta, verdura e spezie. Senza scordare i liquori, ottimi ingredienti dolcificanti. Ma le opportunità non si esauriscono qui. Per dirne una, Luigi Barberis usa spesso uno sciroppo a base di vino rosso, piutto- stocheuna riduzionedi spumante, nonchéun liquo- redolceabasedi ciliegiee il succodimela limpida. ❁ Foto Nicole Cavazzuti SOPRA Leo Veronesi, titolare del Rivabar di Riva del Garda DESTRA Francesco D’Assisi Solimene, bar manager del Caffè Zanarini di Bologna SOTTO Territorial Julep, un drink con grappa di Leo Veronesi SOTTO Samuele Ambrosi, vice-presidente AIBES e titolare del Cloakroom Cocktail Lab di Treviso
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