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32 Pubblico esercizio Mixer L’annus horribilis della ristorazione italiana fipe-confcommercio / Le perdite registrate nel periodo delle festività hanno messo ulteriormente in crisi il settore, già provato dal lockdown estivo. di Giulia Romana Erba , Ufficio studi Fipe I l 2020, l’annus horribilis della ristorazione italiana, si è chiuso nel peggiore dei modi: 37,7miliardi di euro di perdite, circa il 40% dell’intero fatturato annuo del settore andato in fumo. Il colpo più duro al settore è arrivato dalle chiusure di novembre e dicembre. Storicamente, nel periodo delle festività di- cembrineunaparte rilevantedei locali generafinoal 20%del fatturato annuo: nel quarto trimestre 2020, invece, le perdite registrate hanno superato i 14 mi- liardi di euro, con una flessione del 57,1% dei ricavi, peggio ancora di quello che era successonel II trime- stre, quello del primo lockdown. Quest’ultimo bi- mestre ha di fatto vanificato gli sforzi estivi che pure avevano portato ad un contenimento delle perdite in alcune aree turistiche del Paese. Non è più accettabile che i pubblici esercizi, insieme a pochi altri settori, siano i soli a farsi carico dell’azione di contrasto alla pandemia senza adeguate e proporzionate misure compensative. Le grandi città, ed inparticolare le cittàd’arte, dove ha pesato di più l’assenza del turismo interna- zionale, non hanno invece beneficiato nemmeno della tregua estiva, registrando perdite complessi- vamente superiori all’80%. Alla flessione dei ricavi si sarebbe dovuto contrapporre il sostegno economico, invece deci- ne di ristoratori e imprenditori lamentano ritardi nell’erogazione dei ristori promessi dal Governo. Quelli di Natale non sono ancora stati versati, ma in moltissimi casi non sono stati corrisposti nem- meno quelli di novembre. In questo modo le imprese, impossibilita- te a operare a causa di provvedimenti sempre più restrittivi e la totale assenza di pianificazione di medio periodo, non riescono a sopravvivere. Senza
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