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56 HOST Trend Report L’espresso nel mondo parla italiano 77,5%nel 2014, quando si svolse laprecedente indagine). Unapro- va che il tempo trascorso al bar resta uno dei simboli dell’Italian Way of Life. Tanto che il 60,3%ha sentito la mancanza del rito del caffè al bar mentre il caffè è sta- to, anche in questo anno difficile, unvero salvavita, associatoapen- sieri di benessere, a sensazioni di comfort e di calore. Per oltre 8 ita- liani su 10 è, semplicemente, uno dei piaceri della vita. Eppure anche nel Belpae- se qualcosa si muove: benché an- cora fedeli al caffè “normale” (leg- gi, alla tazzina di espresso), negli italiani aumenta la curiositàverso preparazioni alternative, come il cappuccinoo il caffè ristretto. E se solo un terzo si dichiara informa- to riguardo a ciò che esiste “fuori dalla tazzina”, quasi 8 intervistati su 10 vorrebbero saperne di più sulle diverse varietà, caratteristi- che di gusto, lavorazioni e prove- nienze. Tanta passione non pote- va che trovare riscontri oltre i con- fini nazionali, in quanto simbolo dello stile italiano esportato nel mondo. “L’espresso nel mondo è una bevanda con un trend cre- scente e fortunatamente lemisce- le italiane di qualità sono ancora apprezzate– spiegaMicheleMon- zini, neo eletto presidente di Cpc –. Il made in Italy ha uno spazio nel mercato che i produttori non italiani non hanno. Dobbiamo essere bravi a mantenerlo que- sto spazio, esportando qualità e raccontando la nostra cultura del fare miscele per espresso. Senza Terzo importatore di caffè verde e terzo esportatore mondiale, l’Italia è riconosciuta all’estero come patria del caffè. Ma anche sul mercato interno qualcosa si sta muovendo. U na passione senza fine: è quelladegli italiani per il caffè. Una passione con- fermata dalla recente indagine condotta da AstraRicerche per conto del Consorzio Promo- zione Caffè. È un prodotto fre- quentato con percentuali ple- biscitarie: tra i 18-65enni ben il 96,6%consuma, almeno saltua- riamente, caffè o bevande a ba- se di caffè. Quasi 4 italiani su 10 bevono da 2 a 3 tazzine al gior- no e lo stesso numero ne beve 3 o 4. Se la casa resta il luogo del consumo primario per il 90,3% degli interpellati, la bontà, la pulizia e l’atmosfera del bar lo rendono un luogo, sebbene po- co frequentato in questo 2020 di chiusure, senz’altro evocato e agognato, al secondo posto con il 65% di preferenze (erano il ferta coerente con i territori, in tutte le fasce di prezzo. Si preve- de invece una flessione dei viaggi di lavoro. I principali cambiamen- ti sono invece arrivati dal fuori casa legato al lavoro, penalizza- to da uno smart working che si consoliderà. Non tanto perché si tornerà a cucinare a casa: la maggiore partecipazione fem- minile al lavoro, il minor tem- po a disposizione e una “atro- fizzazione” delle competenze tecniche richieste spingeranno a mangiare fuori. Ma si prevede uno spostamento delle occasio- ni di consumo. In pausa pran- zo si utilizzeranno l’home deli- very, ristoranti e bar di quartiere e distributori automatici Soho (small office home office) men- tre risulteranno penalizzate co- lazioni al bar, mense aziendali, pranzi in bar e ristoranti delle aree commerciali o del centro città, distributori aziendali e aperitivi dopo l’ufficio. Quanto allo svago, spet- tacoli, sport ed eventi in genera- le cresceranno più della media dei consumi. L’offerta enogastro- nomica andrà integrata in mo- do coerente con le attività svol- te, nel segno della semplicità e di prezzi contenuti. I riti sociali, legati al- la coltivazione delle relazioni sociali – amicali, di corteggia- mento, professionali – ai festeg- giamenti, alle ricorrenze, come conseguenza di case più picco- le, mancanza di tempo e di com- petenze, verranno sempre più spesso esternalizzati. Con un, importante, ca- veat: nei prossimi anni dobbia- mo prepararci a una riduzione delle risorse disponibili. Si am- plierà la fascia che chiede un’of- ferta più economica e più seg- mentata, ma anche prodotti su misura, che cerca la convenien- za, ma è anche pronta ad accetta- re semplificazioni. Purché siano “smart”. ❁ Negli italiani aumenta la curiosità verso preparazioni alternative, come il cappuccino o il caffè ristretto.
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