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68 Mixability Mixer CINZIA FERRO, 1973, titolare di Estremadura Cafè di Verbania “Non deve stupire che siano rare lemamme tra le mie colleghe coetanee. Vent’anni fa, di notte dietro al bancone le donne erano davvero pochissi- me e sempre guardate dai colleghi barman con so- spetto e sufficienza. E se oggi siamo ancora lontani da una vera uguaglianza tra i sessi, di certoper accre- ditarsi la generazione di barladynata comeme negli anni ’70 ha faticato di più delle colleghe giovani, che si sonoaffacciate aquestomondonell’ultimodecen- nio”, osserva. Epoi racconta: “Personalmente, nonho mai sentito il desiderio di un figlio, ma perché ero concentrata sul mio locale e conscia che diventare madre avrebbe limitato lemie aspirazioni professio- nali. Semi guardo indietro sono serena, perché fino all’anno scorso ho tratto molta soddisfazione dalla mia attività e dai traguardi raggiunti. Se penso al fu- turo, invece, adesso sono decisamente preoccupata. Ma lo sarei ancora di più avessi sulle spalle anche la responsabilità di una creatura!”. PAOLO CESAREO MORETTI, classe 1978, titolare de I Parolai di Siena “Dovete sapere che io lavoro in banca, da quando mi sono laureato. E che è solo da qualche anno che ho aperto I Parolai. L’ho inaugurato con una certa incoscienza, complice l’entusiasmo della fidanzata, con l’obiettivo di dare vita a un locale di qualità dove ritrovarmi a bere con gli amici di sera. Entrambi, sicuramente, avevamo sottovalutato l’im- patto che I Parolai avrebbe avuto sullanostra vita. Di fatto, da allora io non ho più avuto tempo per me. Per farla breve, la nostra relazione non è durata: lei si sentiva trascurata. E per molto tempo sono rimasto single. Solodapocoho conosciutounadonnamino- re di dieci anni che, restrizioni a parte, di sera lavora in un locale. Non so come andrà, è presto. Di certo, però, avere uno stile di vita simile è un vantaggio”, racconta. Epoi osserva: “Se il nostropartner nonèun collega e non lavora con noi, ci sono due possibilità. O è disposto a trascorrere da solo la maggior parte di serate, weekend e feste comandate oppure deve avere voglia di venirci a trovare nel locale. Dove, pe- raltro, saremo spesso probabilmente più impegnati a coccolare i clienti che attenti alla nostra famiglia. Abbiamo bisogno di una persona dotata di profon- do senso di comprensione, pazienza, indipendenza psicologica e spirito di sacrificio. Senza dimentica- re che occorre anche una sincera reciproca fiducia”. SOPRA Luca Picchi bar manager del Caffè Gilli e del Paszkowski di Firenze DESTRA La bartender Francesca Gentile, titolare del Funi 1898 di Montecatini Terme, con la figlia Foto: Michele Tamasco
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