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15 Marzo 2021 Anna Muzio collabora con Mixer dal 2013. È autrice insieme ad Andrea Cuomo di “Mondo Caffè, Storia, consumo ed evoluzione di un’invenzione meravigliosa” , ed. Cairo, I libri de Il Golosario. Cura il web magazine www.coffeando.it IL CAFFÈ FREDDO VIETNAMITA ALLA CONQUISTA DEL MONDO C’è un modo tutto vietnamita di bere il caffè che sta guadagnando popolarità, passando per ristoranti e immigrati vietnamiti negli Stati Uniti, anche fuori dal Paese. E attirando l’attenzione di grandi gruppi alimentari. È il caffè freddo vietnamita o phin cà phê . Un figlio delle dominazioni e della materia prima a disposizione. È infatti un caffè filtrato con il tradizionale filtro di alluminio, detto phin, una sorta di incrocio tra un V60 e una French Press. Al caffè tostato molto scuro (come si conviene alla poco pregiata Robusta) vengono aggiunti due o tre cucchiai latte condensato e ghiaccio. Intanto nelle grandi città come Ho Chi Min City (soprattutto, la più internazionale rispetto alla capitale Hanoi) sono comparse le caffetterie specialty come The Workshop e Bosgaurus Coffee Roasters . Posti di design che ricordano i locali del Nord Europa ma si sono assunti il compito di favorire i piccoli produttori di Arabica che stanno scommettendo sulla qualità. Senza dimenticare però la bevanda nazionale: spesso consegnata in bottiglia – di design pure quella – in uffici e case. Chissà, la prossima estate potrebbe arrivare anche da noi. SINISTRA Due bottiglie di phin cà phê per l’asporto dai missionari francesi – dopo l’occupazione del Paese del 1858 – che pensarono di sfruttare la presenza diffusa di basalto rosso, ideale per la coltivazione. La Coffea Canephora fu invece introdotta agli inizi del Novecento. La produzione crebbe e nel 1940 venivano esportate 2000 ton- nellate di caffè all’anno, ma la guerra del Vietnam (1955-1975) portò a un abbandono delle coltivazioni, situate in un confine tra Nord e Sud del Paese abbandonato dalla popolazione. Dopo la nazionalizzazione dell’agricoltura del 1975, nel 1986 il piano di riforme economiche Đổi Mới (“Rinnovamento”) portò all’i- stituzione di coltivazioni statali di caffè e alla possibilità di possedere terreni (nell’ottica di una economica socialista orientata al mercato). Lo Stato donò terra incoraggiando la coltivazione. Fuunvero e proprioboom, tanto che nella stagione 1999-2000 il Paese diventò il secondo maggiore produttore al mondo, scavalcan- do la Colombia e dietro all’irraggiungibile Brasile. Intanto, gli istituti di ricerca del Paese lavoravano allo sviluppo di nuovi ibridi e tecniche di coltivazione, sviluppando varie qualità di Robusta resistenti amalattie ed eventi avversi. Oggi la Vietnam Coffee & Cocoa Association (VICOFA) lancia unanuova sfida, unanuovaeradellaproduzionedel caffè condueobiet- tivi:mantenere la posizione di secondoproduttore e esportatoremon- diale di caffè ma raddoppiare il valore aggiunto incrementando →
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