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33 Marzo 2021 È a rischio una componente essenziale di due settori strategici del Made in Italy – come l’agroalimentare e il turismo. problema tutto italiano. Una recente ricerca della FIPE testimonia che le misure di sostegno adottate da Francia e Germania – tra i Pa- esi europei che culturalmente e storicamente più si avvicinano al nostro – hanno previsto misure di supporto economico al settore, quantitativamente e qualitativamente, simili a quelle varate dal Governo italiano. Tuttavia, a un anno dall’insorgere della pandemia e all’in- domani dello sblocco dei licenziamenti, non si tratta più di fare il punto sui ristori ma occorre porsi in una prospettiva di medio lun- go periodo e considerare che sono a rischio, non solo migliaia di imprese e centinaia di migliaia di dipendenti, ma anche una com- ponente essenziale di due settori strategici del Made in Italy – come l’agroalimentare e il turismo – nonché una parte importante della nostra storia, cultura, dell’attrattività di quello che, in tutto il mon- do, è conosciuto come il Belpaese per antonomasia. È ora di cambiaremarcia. È ora di programmare una graduale ripresa dell’intera catena del valore dell’accoglienza italiana. È ora di implementare gli incentivi economici allo sviluppo di imprese in un settore in grado di superare le asimmetrie generazionali, di Foto: Schicchi genere, sociali, in grado di accrescere il tessuto connettivo riquali- ficando i servizi presenti sul territorio. È ora di pianificare riforme strutturali – da includere nel Pia- no Nazionale di Ripresa e Resilienza – di più ampio respiro volte a preservare le dinamiche concorrenziali del settore e a favorire pro- cessi di consolidamento patrimoniale, di sostenibilità ambientale, e di innovazione tecnologica delle imprese. Prendendo in prestito le parole di Carlo Petrini, “ il giorno in cui il cibo perderà la sua storia e il suo valore non ci sarà più spe- ranza per nulla ”. È ora di ripartire. ❁

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