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67 Marzo 2021 quasi tutto il mio tempo al bar”. La sua vicenda è emblematica. Già, perché molti di voi rischiano di trascurare troppo gli affet- ti per il lavoro e, qualche volta, di non resistere alle tentazioni con la conseguenza di compromettere le vostre relazioni di coppia. Come è successoaSimone. “Con la madre del mio primogenito il lavo- ro non c’entra, è finita per altri motivi. Mio figlio lo vedo ogni tanto nel weekend. Mi dà grande soddi- sfazione: sa già preparare diversi cocktail analcolici e al bar si sente come a casa. Per me è importante: voglio trasmettergli il senso del sacrificio e del do- vere”, racconta. Con la mamma della seconda figlia, invece, il rapporto si è incrinato per colpa di un flirt. “Tradire lamia compagna è stata la cosa più stupida che abbia mai fatto, probabilmente la sola di cui mi pentodavvero. Dirvi che fossi stressatoeunpo’ brillo nonvuoleessereunagiustificazione.Ma losottolineo perché diversamente non lo avrei mai fatto. E non lo farei mai più. Non c’è notte che nonmi maledico per aver perso la sua fiducia e stima. Ma non smet- to di sperare nel suo perdono. Chissà, forse mi darà un’altra possibilità leggendo su Mixer che le giuro pubblicamente fedeltàfinoachemortenonci separi. Lo spero tanto, perché mi manca da morire. Come mia figlia, del resto”. ENRICO SCARZELLA, titolare di Velluto a Bologna Nato a Badia Polesina nel 1986, titolare del nuovo cocktail bar Velluto a Bologna, è papà di Achille ed Elia due gemelli di quattro anni di cui spesso si oc- cupano i nonni. E confida: “Non sono nato ricco. La mia ambizione è raggiungere una certa tranquilli- tà economica il che implica una dedizione assoluta al lavoro. Non ho amici, solo conoscenti, perché mi manca il tempo per coltivare le relazioni personali. Ancheaimiei figli dedicopocheore,ma sem- predi qualità. Li hoconosciuti davvero, però, solodu- rante il primo lockdown, quandoho avuto tempodi giocare con loro e di passare insieme intere giornate. Successivamente, ho seguito i lavori di ristrutturazio- ne del locale e da quando l’ho aperto, a fine ottobre, sono tutto concentrato sul suo lancio. Margherita, lamia compagna, si lamenta spesso. Tuttavia, sa che non lo faccioperme. Perché sì, certo, vogliodimostra- re il mio valore, ma soprattuttomi preme assicurare ai miei figli un tenore di vita migliore del mio”. FRANCESCA GENTILE, titolare del Funi 1898 a Montecatini Terme Tayra è nata nel 2012. All’epoca Francesca Gentile lavorava come fotoreporter e girava il mondo alla ricerca di angoli semi-sconosciuti. “Ho continuato a farlo con mia figlia fino a quando la piccola ha ri- schiato grosso per unamalattia contratta in viaggio. Fu allora che decisi di cambiare vita e di aiutaremio Molti rischiano di trascurare troppo gli affetti per il lavoro e, qualche volta, di non resistere alle tentazioni con la conseguenza di compromettere le relazioni di coppia. DESTRA Francesca Gentile e la figlia Tayra giocano divertite al Funi 1898 marito Simone nel rilancio di quello che era stato il Funi Bar di Montecatini Terme”, ricorda Francesca. “Lo aveva comprato suo padre, già titolare della fu- nicolare di Montecatini, nel 2013. Purtroppo, morì prima che terminassero i lavori di ristrutturazione del bar inaugurato nel 2016 e rinominato Enjoy. All’inizio mi sono limitata ad aiutarli nel- la gestione. Poi, nel 2019, decisi di acquistarlo”, aggiunge. “Se non fosse stato per la disponibilità di mio marito, che di giorno gestisce la funicolare e la sera si occupa di Tayra, non avrei mai potuto percorrere questa strada. Ambiziosa e determina- ta mi dedico molto al lavoro e come mamma ogni tanto mi sento un po’ egoista. Mi rasserena con- statare però che Tayra ama il mio bar e che è felice quando mi sente soddisfatta per il lavoro”. E con- clude: “Questi dodici mesi sono stati davvero tosti. E la preoccupazione resta. Ma sono diventata più consapevole dellemie risorse e conscia dell’impor- tanza di aiutarsi a vicenda. In famiglia, come nel mondo del lavoro”. ❁ Foto: Michele Tamasco
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