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41 Aprile 2021 la maggior parte dei birrifici ha inondato il mercato col for- mato da 5 litri e i motivi sonomolteplici: il favore dell’estate, la voglia di ritrovarsi a condividere una bevuta tra amici, la percezione di ritrovi più sicuri all’aperto e le classiche griglia- te che, diciamola tutta, sono il massimo con un’ottima birra! Complice il cambio di stagione e le nuove restrizioni contro la pandemia, ora le botticelle sembrano perdere un po’ di appeal, ma stanno già spuntando evoluzioni che tentano di soppiantarle o di seguire la strada tracciata, migliorandola. Parlo dei minikeg a caduta che alcuni birrifici stanno propo- nendo. L’evoluzione positiva è nella conservazionemigliore delle caratteristiche del prodotto che, inquesto caso, èmolto meno soggetto ai principi ossidativi; l’aspetto negativo è che i minikeg necessitano di una base di spillatura, che rende il prezzo di accesso nettamente più alto rispetto alla classica botticella. IL PROBLEMA DELLA SCADENZA DEI FUSTI Passandoai fusti, il problemamacroscopico che si èpresenta- to a tutti i livelli è la loro scadenza. Rispetto ad altri settori, la problematica non è semplicemente il non riuscire a vendere il prodotto, quanto piuttosto il rischio di perderne il valore: al raggiungimento del termine minimo di conservazione (TMC), esso viene infatti azzerato in quanto la commercia- lizzazione non è più possibile. Con bar, pub e ristoranti depotenziati per orari, mo- dalità di consumo e capienza, si è cercatodi far girare il prima possibile i prodotti in fusto con i TMC più vicini, in modo da minimizzare le perdite. La verità è che non sapremomai esattamente quanti fusti abbiamo perso in questi mesi. A questo proposito, è interessante la testimonianza di Roberto Spada , titolare di Dibirra Srl di Belluno, proba- bilmente uno dei primi a sdoganare la birra artigianale in Italia a metà anni ’70: “Tutta la birra che ho in magazzino è pagata, ma col protrarsi di questa situazione una gran par- te andrà a scadenza. Per questo ho intenzione di richiedere alle dogane le accise relative alla merce che sarò costretto a eliminare, ho già un appuntamento con il direttore per porgli la questione”. Un altro sguardo dall’interno del settore ce lo offre FedericoFeliziani di Natural BornDrinkers: “Abbiamo la for- tuna di avere una struttura giovane e snella, con locali per cui abbiamo rallentato gli acquisti e cercato di minimizzare le perdite. Ma la prospettiva che vedo è solo quella di cercare di resistere. Nel frattempo, ci dedichiamo a fare analisi emiglio- rare, così da farci trovare pronti quando arriverà la ripresa». GROWLER, NUOVI PRODOTTI E SCONTISTICHE In questo frangente la principale soluzione da parte dei pub è stata quella di proporre con rinnovata forza il growler, vale a dire una bottiglia o un fiasco direttamente riempiti dalle spine, da portare a casa. Anche qui sono stati in alcuni casi i distributori stessi a proporre o installare ai clienti sistemi isobarici - dalla beergun a dispositivi di riempimento più complessi e tecnologicamente avanzati - giacché in pochis- simi erano già organizzati in questo senso. Un’altra strategia è stata quella del mantenere alta l’attenzione e l’hype attraverso la proposta di nuovi prodotti. È evidente che questo debba essere concertato con i birrifici ed è altresì vero che l’uscita di nuovi prodotti sia da sempre praticata, ma l’impressione è che sia stata maggiore in que- sta fase, soprattutto per quelli che hanno saputo fare rete. Anche le scontistiche sono state declinate in tutte le direzioni possibili, complici le scadenze e l’incertezza gene- rale. Si può dire che la fantasia abbia trionfato nuovamente. CHE COSA RIMARRÀ DI TUTTO QUESTO? Immagino che, purtroppo, diminuirà il numero degli attori coinvolti, rimarrà un rapporto diretto più solido tra i birrifici e i clienti, la lattina sarà definitivamente consacrata in tutti i suoi formati, rimarranno i sistemi per l’asporto dai pub e rimarrà la paura per i magazzini e la loro deperibilità. E rimarrà la consapevolezza che non è tutto oro quel che è dorato. ❁ DESTRA Roberto Spada e la principessa Katlin Furstin von Wrede del birrificio Furst Carl

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