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82 Professione Mixer Le parole nuove da conoscere ed approfondire marketing e comunicazione / Sono tante le novità rivelate dalla marea della crisi. Se le conosciamo, non ci faranno paura, e anzi, possiamo già da ora mettere a fuoco le opportunità che manifestano, per cambiare in meglio la nostra offerta. di Roberta Parollo Q uestomese vi propongo una serie di parole nuove che identi- ficano fenomeni dimercato nuovi. Fenomeni che solo unpaio di anni fa guardavamo laggiù in fondo, molto in prospettiva, lontani da noi. La pandemia ha accelerato moltissimo l’innovazione nel settore dei pubblici esercizi e nella vendita ed erogazione di servizi più in generale, e quindi questi fenomeni prima lontani improvvisa- mente hanno colmato la distanza e sono oggi qui, presenti, e recla- mano la vostra attenzione. Come succede spesso, quando si parla di digitalizzazione, mar- keting, pubblicità,millennials, l’inglesedomina la scena, per cui abbiate pazienza, e piuttosto incuriositevi: nel mio spazio cercherò di dare al- meno i significati più importanti,ma sarebbebene fare unapprofondi- mento, digitando queste parole chiave su Google, per trovare ulteriori informazioni e soprattutto esempi di applicazione. Fatevi ispirare dai nuovi trend, cercate qualcosa da sperimentare, parlatene con i vostri collaboratori, condividete le novità con i clienti sui social, fatevi notare, distinguetevi per qualche nuova idea. Partiamo: 1. IBRIDAZIONE DI SERVIZI Ogni volta che c’è una crisi c’è un’evoluzione del commercio, unmovi- mentocollettivochecercadi ovviareaimotivi dellacrisi, trovandonuovi modi di erogare servizi enuovimodi di fatturare.Necessitaquindi essere ‘liquidi’ (e non solo nel senso di avere soldi a disposizione), e fare come l’acqua, che, essendo incomprimibile, se trova un ostacolo lo aggira, e trova il modo di scorrere comunque. Ibridazionevuol direaccoglierenel propriomodellodi business servizi e modalità di erogazione che non ci appartenevano prima. Lo stanno facendo in molti: pasticcerie tradizionali che diventano anche caffetterie, supermercati che creanoun’area foodper il consumo sul po- sto (e qui il fenomeno prende il nome specifico di ‘grocerant’), negozi e supermercati di prossimità che si attrezzanoper il co-working e creano nuovi assortimenti di prodotti lavorati freschi per il consumo sul posto, catene di librerie che accolgono partner bar, negozi di verdura e frutta chepreparano semilavorati perminestroni e insalate,macedonie epin- zimoni a portare via, fanno servizio a domicilio o consegna agli uffici, macellerie che preparano tartare freschissime al coltelloda consumare in loco (questo fenomeno si chiama – da tempo – risto-retail), tavole calde e pasticcerie che si attrezzano con furgoncini per lo street food sotto gli uffici o nelle vicinanze dei parchi pubblici, bar che preparano boxdi aperitivi per delivery, chef che fannohome-restaurant, bartender che fanno aperitivi a casa dei clienti, pizzerie che vendono online box assortiteper lapreparazionedellapizza a casa con la famiglia, e così via. 2. IBRIDAZIONE DI MENÙ Cogliete l’occasione per ibridare le vostre proposte assortimentali: oc- chioai nuovi zuccheri naturali (Xilitolodi betulla, ertritolo…dolci, senza retrogusto e zero calorie, sciroppi di agave, dattero…), ai nuovi prodotti senza glutine o senza lattosio, alla sperimentazione di piatti etnici, co- me wrap orientali, gyoza e ramen giapponesi, spanakopite e insalate greche, cous cous, aperitivi mediorientali con una miriade di piattini con hummus, tabbouleh, babaganoush…, prodotti dolciari preparati con nuove farine di legumi e di frutta; non lesinate sugli snack freschi, i cui consumi stanno esplodendo grazie alla domanda di alimenti vita- minici, e vanno molto bene anche per i ragazzini a merenda e per chi pranza all’aperto, come estratti fatti espressi, frutta tagliata e intera, smoothies, centrifugati di verdure e così via. E il trendissimo thèmatcha lo avete? Insomma, datevi una bel- la colorata. 3. MOCKTAILS Per stemperare l’ansia dapandemia iMillennials stannodomandando molta più scelta nei drink senza alcol. Si chiamanomocktail perché ‘to mock’ in inglese vuol dire ‘fare finta’: sono i cocktail ‘vergini’, molto al- colici da guardare, per niente alcolici da gustare. Gli aperitivi analcolici devonodiventare la vostra ossessione: fate e comunicate unmenù spe- cifico con tante proposte. Sul web troverete tutto unmondo di prepa- razioni per massimizzare l’impatto estetico di questi cocktails e la loro
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