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6 ➂ Un fenomeno di razionalizzazione dei punti vendita certamente ci sarà, e già i primi dati in no- stro possesso segnalano un aumento del numero delle chiusure. Il saldo attuale di aperture/chiusu- re è negativo ed è lecito aspettarsi che le cose conti- nueranno in questo senso, e magari peggioreranno, a breve, quando i locali potranno riaprire e qualcu- no non ce la farà. Ma sul medio periodo non vedo le cose in maniera negativa. L’Italia è un Paese con una capillarità tale per cui la razionalizzazione che potrebbe esserci, non dovrebbe essere drammatica ed il settore dell’HoReCa è comunque elastico ed in grado di adattarsi rapidamente alle variazioni della domanda. Sopravviverà sicuramente chi saprà (ri) dare esperienze distintive al consumatore rispetto al semplice consumo. ➃ Quali saranno le esigenzedei clienti finali dipen- derà molto dalla dinamica evolutiva del virus. Mi spiegomeglio: se il virus sparirà, le cosepotrebberoa breve tornarequasi comeprima; se invecedovesseso- pravvivere, magari in forma più contenuta, le richie- ste in termini di sanificazione, spazi eaffollamenti sa- ranno certamentemolto importanti. Inogni caso, in linea con quello che dicevo prima, il tema della “co- modità” resteràunelemento importanteper i clienti. Sul tema della fidelizzazione della clientela, credo che i sistemi digitali permetteranno sempre più fa- cilmente un tracciamento preciso dei consumatori. Il che si tradurrà sempre più in offerte personalizza- te. L’accesso ai dati servirà ad andare incontro ad un consumatore conesigenze semprepiù frammentate e coglierne meglio le esigenze mutevoli. ➄ Quello che si è visto in questo ultimo anno è un grande sforzo da parte dell’industria nei confronti dellafilieradistributivaedel puntovenditafinale. C’è stata flessibilità sui termini di pagamento, pacchetti di stimoloedisponibilitàdi cui poi habeneficiatoan- che il clientefinale. Infatti sene sonoaccorte ehanno apprezzato anche le associazioni degli esercenti. Da parte di questi ultimi, si è vista unamaggior capacità di managerialità per gestire la situazione di emer- genza: i titolari di attività hanno dovuto sviluppare competenze nuove e attrezzarsi in maniera diversa per gestire una situazione inedita e imprevista. Chi ha lavoratobeneanche inquestocontesto, loha fatto dimostrando nuove capacità manageriali. ➅ Le aziende mi pare che oggi abbiano preso be- ne le misure del nuovo contesto in cui sono costret- te ad operare. Arriviamo da un anno di “esperien- za” accumulata e oggi possono fare le loro scelte e prendere decisioni con una visione di medio pe- riodo e non semplicemente gestire l’emergenza. Mentre un anno fa gli eventi hanno creato una si- tuazione per cui contava solo mettersi in sicurezza e fare il possibile per non interrompere l’attività, adesso che le cose sono state “sistemate” e siamo in una situazione di gestione, è più semplice riprende- re un’attività “normale” che preveda appunto anche innovazione e investimenti. ❁ A suo parere con quale atteggiamento le aziende food and beverage guardano al 2021 ? 3 La sempre preannunciata razionalizzazione dei punti vendita (in termini di numero e di qualità) è davvero alle porte? 4 Come cambierà il rapporto tra punto vendita e cliente ? Quali nuovi strumenti di fidelizzazione è possibile ipotizzare saranno più importanti rispetto al passato? 5 Quali saranno invece le principali conseguenze a livello di filiera ? 8 Primo piano Mixer Foto: EleDettori

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