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Anna Muzio collabora con Mixer dal 2013. È autrice insieme ad Andrea Cuomo di “Mondo Caffè, Storia, consumo ed evoluzione di un’invenzione meravigliosa” , ed. Cairo, I libri de Il Golosario. Cura il web magazine www.coffeando.it 11 Maggio 2021 IN UN LIBRO LA STORIA DEL “SALVATORE” DEL CAFFÈ YEMENITA Il (difficile, ma in corso) rinascimento della grande tradizione del caffè yemenita, quanto meno nel mondo specialty, ha un nome e un cognome: Mokhtar Alkhanshali . Un ragazzino “a rischio” ma assai sveglio cresciuto nel Tenderloin, il quartiere più problematico di San Francisco con i genitori yemeniti che, dopo una serie di lavori e vicissitudini, scopre il caffè, diventa Q Grader e decide, caparbiamente, di restituire al mondo la grande tradizione del caffè yemenita. Parte dunque per il Paese dei suoi avi e per tre anni viaggia e visita fattorie. Con un obiettivo: educare i contadini a migliorare le tecniche per elevare la qualità del caffè - in gran declino nell’ultimo secolo - e spuntare prezzi migliori. Alla fine del viaggio, pronto a partire con due valigie di campioni di caffè viene coinvolto nella guerra civile e riesce molto fortunosamente a uscire dal Paese. La sua storia è raccontata in “ Il Monaco di Mokha ”, il libro di successo di Dave Eggars (edito in Italia da Mondadori). Il suo sogno si è realizzato con The Port of Mokha, torrefazione con caffè yemeniti che hanno spuntato punteggi di 90 e più. “Puoi bere Port of Mokha perché vuoi sostenere una causa degna. O perché è semplicemente il miglior caffè del mondo” sintetizza Alkhanshali. Mokhtar ha anche fondato la non profit Moka Institute : “Il nostro obiettivo - scrive - è quello di fornire alla prossima generazione di imprenditori del caffè istruzione, formazione e un senso del loro posto nell’eredità storica e culturale del caffè, rafforzando così la loro identità e permettendo loro di diventare catalizzatori per l’eredità futura del caffè”. possiede dunque la più antica tradizione caffeicola al mondo, questo primato nel corso dell’ultimo secolo è andato scemando sia qualitati- vamente siaquantitativamente,mentre dal 2015 la guerra civile che sta devastando il Paese ha reso ancora piùdifficoltose la logistica e l’espor- tazione. Ma qualcosa sta cambiando. I “GENI INESPLORATI” DELLA YEMENIA L’anno scorso fece notizia la scoperta di una nuova varietà di caffè ri- battezzataYemenia,megliodefinita comeunanuovapopolazionema- dre all’interno della specie Coffea arabica che si trova esclusivamente nello Yemen con “il potenziale di rimodellare il mondo dell’Arabica per i secoli a venire” come scrive con una certa enfasi l’importatore Qima coffee, che ha promosso e partecipato allo studio condotto da ChristopheMontagnon e apparso sulla rivista Genetic Resources and Crop Evolution nel febbraio 2021. Anche se un altro studio apparso su Nature non ha individuato differenze genetiche significative tra i caffè yemeniti e i loro discendenti sparsi per il mondo, la selezione operata dai primi coltivatori oltre 500 anni fa ha certamente privile- giato e selezionato le piante più resistenti ai terrazzamenti in pieno sole e al clima secco, condizioni dunque assai diverse da quelle delle foreste etiopiche, dove laCoffea arabica si generò da un incrocio spon- taneo tra due specie 10mila anni fa. Condizioni che si presenteranno sempre più spesso anche in altre regioni della Coffee Belt. E le varietà yemenite potrebbero diventare una delle chiavi della lotta ai cambia- menti climatici futuri. →
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