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16 Pubblico esercizio Mixer Fipe: Assemblea in piazza #Vogliamofuturo iniziative / La federazione a supporto della categoria. Manifestazioni, assemblee, pressioni sul Governo e le forze politiche per tutelare un settore che la pandemia ha bloccato. di Avv. Giulia Rebecca Giuliani , Responsabile area legale, legislativa e tributaria Fipe L ondra, 22 febbraio 2021. Boris Johnson annuncia ai cittadini inglesi la riapertura dei parrucchieri, delle palestre, dei negozi e dei pub all’aperto a partire dal 12 aprile. Non solo. Aggiunge anche che, a partire dal 17maggio, nei locali al chiuso sarà consentito sedersi in massimo sei al tavolo. La prima delle due promesse è stata puntualmente rispettata e tutto lascia intendere che lo sarà anche la seconda. Questo, nono- stante l’Inghilterra sia il Paese che ha fatto registrare il più alto nume- ro di decessi da Covid-19 dell’intera Europa, oltre 120mila dall’inizio della pandemia. Un riscatto a tutti gli effetti, determinato senza dubbio da una campagna vaccinale efficace, ma anche dalla necessità di dare una prospettiva di futuro a cittadini e imprenditori. A quasi duemesi di distanza da quel 22 febbraio, anche l’Italia ha bisogno di una prospettiva di ripartenza che coinvolga, in partico- lare, quei settori produttivi che hanno passato l’ultimo anno emezzo a fare i conti con contingentamento di orari, riduzione di capienza nei locali, adozione di misure di sicurezza, chiusure, ristori insufficienti e costi fissi sempre più insostenibili. Lo ha ribadito inmaniera decisa la Fipe-Confcommercio che il 13 aprile scorsoha organizzato un’Assemblea inPiazza San Silvestro a Roma e altre 14 piazze italiane al grido “Rivogliamo Futuro”. Mani- festazioni assolutamente pacifiche, pensate per ribadire un concetto preciso: oggi le condizioni per pianificare le riaperture dei locali, gra- duali ma irreversibili, ci sono. La campagna vaccinale, seppur ancora troppo a rilento, pro- cede al ritmo di 10 milioni di somministrazioni al mese, la “bella sta- gione” è alle porte e, soprattutto, si moltiplicano gli studi sulla ridot- tissima trasmissibilità del virus all’esterno, inferiore allo 0,1%. Circostanze che non possono essere ignorate, anche perché l’incertezza e il disorientamento sul futuro delle persone che tengono in vita i Pubblici esercizi, si sono trasformati in frustrazione. Le conseguenze di questo anno devastante, oltre che sui volti degli imprenditori e dei lavoratori, si legge nella rabbia sociale, che in sempre più occasioni travalica il diritto a protestare, e nei numeri impietosi. Le 350.000 imprese, che prima del Covid davano lavoro a 1 milione di persone per un valore aggiunto di 46 miliardi di euro, so-
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