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8 Primo piano Mixer ma le premesse sono incoraggianti, considerando che le mosse della piattaforma digitale potrebbe- ro interessare un gigante come McDonald’s . Già da tempo infatti si rincorrono voci sulla messa a punto di un servizio di consegna a domicilio del BigMac tramite questi droni. Ma non è tutto. Anche Cartken , startup di Google specializzata nella robotica a guida auto- noma, e Reef Technology, operatore della logistica Usa, hanno infatti messo a punto piccoli veicoli elettrici a sei ruote, controllati da remoto e dotati di sensori e telecamere per reagire a ogni situa- zione che può verificarsi in strada. Si tratta di ro- bot pensati specificatamente per trasportare cibo a domicilio, grazie alla loro capacità di isolare i pasti e mantenerne il calore fino a destinazione. Al momento, i “fattorini del futuro” di Cartken e Reef Technology si limitano a consegne entro un raggio 3-4 miglia dal centro della città e non sono ancora in grado di arrivare fino all’uscio di casa: la navigazione all’interno dei palazzi è infatti ancora complicata. Le premesse però sono più che posi- tive, tanto che le due società puntano a superare i confini della Florida, dove stanno sperimentan- do i prototipi, portando i robottini in altre città, da Dallas ad Atlanta, da Los Angeles a New York. Una nota merita poi il caso di Domino’s Pizza , che ha annunciato la sperimentazione in Texas di unnuovo sistema di delivery, basato sull’u- tilizzo di NuroR2 , piccolomezzo elettrico realizza- to dall’omonima azienda specializzata nelle con- segne a guida autonoma, che lo scorso anno ha ottenuto il via libera per muoversi su strada dal Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti. Anche in questo caso, la cifra del progetto è la semplicità di utilizzo: una volta che il robot è giunto a destina- zione, infatti, il cliente deve semplicemente inseri- re il codice ricevuto sul cellulare all’atto dell’ordine, digitandolo su un piccolo schermo presente sulla carrozzeria del mezzo. In questomodo, le portiere della vettura si apriranno e si potranno prelevare le pizze ordinate. Al momento, il servizio è dispo- nibile esclusivamente presso il punto di vendita aperto in un quartiere di Houston ed è riservato ai soli clienti selezionati che effettuano un ordine prepagato su dominos.com in determinati giorni e orari. Ma è evidente che, nelle intenzioni dell’a- zienda, la portata del progetto è ben più ampia. LE PROSPETTIVE PER L’ITALIA Sullo sfondo di queste innovazioni restano però i limiti e le difficoltà che la mobilità automa- tizzatadovrànecessariamente affrontare e superare. Limiti e difficoltà che nel nostro Paese si presentano particolarmente rilevanti. “Le consegne effettuate con droni o robot – spiega Riccardo Mangiaraci- na, responsabile scientificoOsservatorio e-Com- merce b2c del Politecnico di Milano – richiedono contesti di applicazione molto specifici. Non a caso i principali spazi di sperimentazione sono i campus universitari dove lebarrierearchitettoniche risultano ridotte e dove il traffico automobilistico è assente. Le aree cittadinemoltopopolate rappresentano invece una frontiera ancorapocopraticabile per i sistemi di consegna automatizzati. E questo è un nodo critico che impatta in modo particolare su un Paese come il nostro, ricchissimo di piccoli emedi centri urbani, dove l’intelligenza artificiale che guida i robot non pare ancoramatura per gestire tutte le sfide presenti sulle strade, sia in terra sianell’aria. Certo, l’evoluzio- ne tecnologicapotrebbeprogrediree trovaresoluzio- ni a questi ostacoli – penso, per esempio, all’utilizzo di robot antropomorfi –, ma l’impressione è che i tempi tecnici per un largo riscorso alla mobilità au- tomatizzata non saranno brevi ”. C’è poi da considerare il tema della soste- nibilità economica. E qui la questione diventa, se possibile, ancora più complessa. “A favore di dro- ni e robot – afferma Mangiaracina – gioca per le aziende coinvolte la possibilità di incassare impor- tanti risparmi sul fronte dellamanodopera. In sen- so opposto, però, pesano gli ingenti investimenti necessari per la messa a punto di sistemi automa- tizzati. Investimenti richiesti sia nella fase iniziale dei progetti sia nelle successive fasi di monitorag- gio emanutenzione. E ciò comporta che a sostene- re questi progetti siano per lo più imprese capaci di avere una visione di lungo respiro, pronte a im- pegnarsi economicamente e disposte al rischio di sbagliare. Tutte caratteristiche che, purtroppo, si ritrovano raramente nel tessuto imprenditoriale italiano, più orientato alla logica del ritorno nel breve periodo”. Come dire, insomma, che, sì, at- torno a droni e robot c’è molto fermento, ma tro- vare il punto di equilibrio tra capacità tecniche e convenienza pare ancora un passaggio tutt’altro che banale. ❁ SOPRA I piccoli veicoli elettrici di Cartken pensati specificatamente per trasportare cibo a domicilio
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