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79 Giugno 2021 TREEHOUSE LONDON – OXFORD CIRCUS Non c’è cosa più amata dagli inglesi del sole e del poterman- giareall’aperto.Qui leareeester- ne dei locali vengono chiamate “Terraces” o “Al fresco”. Quasi ogni locale, se ne ha la possibilità, allestisce le zo- ne adiacenti al locale, addirit- tura molti utilizzano i Rooftop degli edifici proprio per avere la possibilitàdi sfruttarezoneall’a- ria aperta. È questo il caso di The Next, il bar sulla terrazzadi que- stohotel chepunta sullabiofilia e il comfort. Oltre che avere un ottimo ristoranteoffre lezioni di yoga e sale riunioni permeeting con vista a 360° su Londra. Secondo la ricerca della Scuola di Psicologia dell’Università del Queensland, inAustralia, lepiante contribuisconoa creareunambiente amico a cui le persone che lavorano rispondono positivamente, scrive il responsabile dello studio Alex Haslam, docente di psicologia sociale e organizzativa, sul Journal of Experimental Psychology. Con il verde la produttivitàmigliora. Lo studio, a cui hanno collaborato ricercato- ri delle università britanniche di Cardiff ed Exeter e di Groningen nei Paesi Bassi, haparagonatospazi di lavoro“spogli” conspazi “verdi”di grandi compagnie commerciali inAustralia, GranBretagna eOlanda, monitorando i livelli di produttività in un periodo di due mesi. I di- pendenti sono stati consultati per determinare percezioni di qualità dell’aria, concentrazione e soddisfazione sul lavoro. Il risultato è stato che la produttività migliora del 15%, e i be- nefici “psicologici” per chi lavora nel verde sono evidenti. In Italia invece il team PAT, coordinato dal Professor Mancuso ha progettato nella Manifattura Tabacchi a Firenze un sistema in cui l’aria presente nell’ambiente viene aspirata all’interno di una serra, fil- trata dalle piante e immessa nuovamente nel locale. Il risultato è che le piante oltre ad avere un forte impatto estetico e sul comfort aiutano alla riduzione degli inquinanti atmosferici del 98%. La richiesta di spazi flessibili oggi, che si sta lavorando in smart working, è particolarmente sentita. Abbiamo capito che si può infatti lavorare da casa, ma anche da hub di quartiere che potrebbero esse- re hotel o ristoranti e caffetterie con spazi di co-working da affittare per piccole riunioni o per lavoro individuale . Si trattadi fornire spazi che responsabilizzano clienti, dipen- denti e utenti; si tratta di creare una ricca esperienza che incoraggi le connessioni sociali. Abbiamocambiatolenostreabitudini,rompendo la routine scandita da tempi e luoghi precisi e cadenzati. Questa nuo- va attitudine èpiù libera, integriamodiverse attività indiversi luoghi. Ecco come gli spazi si devono adattare ad accogliere i nuovi bisogni con un senso di maggiore autonomia. Dopo un periodo di perdita della nostra libertà possiamo pen- sare di acquisirne di nuove in futuro? ❁ TREEHOUSE I suoi interni tropicali ispirati alle case sull’albero, sono molto apprezzati per chi cerca opzioni di hot desking alternativi. CONSUELO REDAELLI Inizia la sua attività nel 1998 come Interior Designer lavorando in diversi studi milanesi in ambito Retail, Design di prodotto, Exhibit e Aeroportuale (Enzo Mari, M.Navone, One Works) Nel 2006 si mette in proprio aprendo lo studio ToolkitDesign diventando così consulente di numerose aziende nazionali ed internazionali. Lo studio nasce con la visione di sviluppare progetti integrati e multidisciplinari. Lo spirito innovativo dei progetti affrontati nell’ambito Retail, Hospitality, e Office si basa su una progettazione human centric e con focus sulla user experience. In quest’ottica progetta spazi complessi in differenti scale. Dal 2007 si specializza nell’hospitality lavorando in molteplici ambiti, dalla ristorazione collettiva, a quella commerciale fino ai Grandi Eventi come consulente di Compass Group Italia ( Vodafone Village– Università Bocconi - Expo2015 ). Nel 2018 si trasferisce a Londra dove continua la sua attività professionale e di consulenza. Ha anche svolto il ruolo di docente presso l’Istituto Europeo di Design IED di Milano.