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98 Mixer Nuove opportunità per la formazione business global coffee / In ambito coffee education si è sempre prediletto un approccio in presenza ma l’esperienza recente aiuta a puntare ad una formula più eterogenea. di Carlo Odello L a formazione sul caffè durante la pandemia si è ridotta ai suoi minimi storici. I modelli classici, quelli basati sulla presenza in aula, sono stati annientati in qualche settimana. Al loro posto sono comparse delle modalità in remoto su cui ho già espresso il mio punto di vista proprio da queste pagine (in sintesi: opportunità inte- ressanti ma non sempre convincenti). Con il ripristino di condizioni operative più adeguate, potre- mo finalmente tornare a pianificare la formazione in un’ottica di me- dio-lungo termine. Negli ultimi mesi, infatti, si è dovuto purtroppo adottare un approccio stop-and-go con i calendari ostaggi dell’anda- mentodellapandemia (o,meglio, dei vari andamenti poichéogni paese conosceva evoluzioni diverse). MODALITÀ PIÙ EFFICACI La formazione che riparte avrà l’opportunità di divenire più efficace se utilizzerà al meglio alcuni degli strumenti che sono ormai entrati in modo definitivo nella nostra cultura professionale (e non solo). Il pri- mo risultato concretopotrebbe essere quellodi lezioni inpresenza più focalizzate. Nel modello classico tutti i contenuti di un corso sono trat- tati prevalentemente conunapprocciod’aula, consegnati agli studenti dalla viva voce del docente. Eppure, la formazione business deve essere più pragmatica e puntare a trasmettere in aula solo i contenuti davve- ro rilevanti. Grazie alla maggiore familiarità con il digitale gli studenti potrebbero quindi per esempio svolgere alcune fasi propedeutiche in autonomia così da dedicare più tempo in aula ai passaggi didattici più importanti e al loro approfondimento. Credo, inoltre, che potremo puntare con più convinzione al life-long learning, quella formazione continua che implica un lavoro progressivo e incrementale delle proprie competenze. In questa visio- ne l’attività in aula potrebbe rappresentare il momento più saliente di acquisizione di conoscenza, ma non certamente l’unico. Utilissimo a mioavviso sarebbepredisporre strumenti completamenteon-demand per una formazione adattabile alle tempistiche dello studente. Inoltre, si potrebbe favorire la creazione di comunità di studenti per stimolare un confronto anche oltre l’aula (sempre con la garanzia del coordina- mento del docente stesso). UN APPROCCIO PIÙ ETEROGENEO Qualcunopotrebbe obiettare che quantoho sinora esposto, che si basa su un’accurata miscela di formazione in presenza e in digitale, era già presente prima della pandemia. Verissimo,ma nonnello specifico am- bitodella coffee education. Per sua vocazione il nostro settoreha infatti prevalentemente prediletto l’approccio in presenza, considerando il digitale una modalità marginale. Credo che oggi ci sia invece apertura da parte dell’intera filiera a un approccio più eterogeneo perché si è finalmente acquisita familiarità con gli strumenti del digitale. Questi, infatti, non sono più vissuti in senso meramente ludico ma hanno ac- quistato piena cittadinanza nelle attività professionali. Ripeto: serve la giusta miscela, ma ho fiducia che sapremo trovarla, d’altronde stiamo parlando di coffee business. ❁ Professione CARLO ODELLO L’autore è direttore generale dell’Istituto Espresso Italiano (IEI) e consigliere dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (IIAC)
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