MX_338

34 Dossier Spirits & Mixability Mixer PREZZO MEDIO IN VOLUME (LT) NON IVATO (SELL OUT AL PUNTO DI CONSUMO) Totale Grossisti Bevande (300) VALORI ASSOLUTI VARIAZIONE % VS ANNO PRECEDENTE PRODOTTO 2019 2020 1° TRIM. 2021 2019 2020 1° TRIM. 2021 VS 1° TRIM. 2020 SPIRITS 14,65 15,45 16,23 1,3% 5,5% 7,5% WHISKY 22,87 23,77 24,05 2,1% 3,9% 5,8% WHITE SPIRITS 16,24 17,92 20,20 1,7% 10,4% 17,2% GRAPPA 19,37 19,61 19,18 3,0% 1,2% -0,5% BRANDY E COGNAC 15,33 16,03 16,03 -0,8% 4,6% 4,3% DIGESTIVI ALCOLICI 14,80 14,97 14,70 0,7% 1,1% -1,3% LIQUORI 12,88 13,24 13,71 1,0% 2,8% 5,1% VODKA 10,88 11,34 11,41 -1,0% 4,2% 3,8% ALTRO SPIRITS 6,62 6,89 6,15 -11,4% 4,1% -0,9% RTD E RTS 4,00 2,98 3,33 1,8% -25,6% -11,4% il 3%, con alcune categorie che facevano registrare risultati molto positivi. “A volume crescevano molto gli white, rum e gin e tequila – conferma Carbone – In crescita anche amari, digestivi e la grappa. Più stabile una importante categoria che è quella dei liquori, quelli dolci e alle erbe ecc. e anche whisky e brandy. Per la vodka solo una piccolissima crescita”. Con il Covid cosa succede? “Il mercato nel suo insieme non subisce un tracollo, bensì contiene le perdite con unmeno 5%. Quel- lo che è successo con le chiusure dei locali è che i C&C hanno per- so il 22%, i grossisti addirittura il 34%, mentre iper e supermercati hanno goduto dello spostamento degli acquisti crescendo di circa il 7%. Il travaso di consumi dall’horeca al domestico è quindi stato fortissimo ed è la vera conseguenza della pandemia. Quando si guar- da a quei dati negativi del 2020, bisogna sempre tenere presente un concetto basilare: non sono gli italiani ad aver smesso di bere alco- lici, ma sono stati costretti dalle circostanze a passare all’acquisto in un altro canale”. E la stessa cosa hanno continuato a fare anche nei primi mesi del 2021. “La categoria nel suo complesso fa registrare un pareggio complessivo, non una perdita. Chiusi nuovamente bar e ristoranti, c’è stato un nuovo spostamento di consumi verso il canale moder- no. In parte sono stati gli stessi grossisti e i cash che hanno vendu- to porta a porta a negozi ed enoteche, per contenere le perdite”. La svolta a cui accennava poco sopra Carbone arriva con le prime riaperture. “Ad Aprile e Maggio i Cash hanno fatto segnare un balzo del 35% e ci aspettiamo trend di crescita simili anche per i grossisti. Una controtendenza netta e marcata che, come dicevo prima, fa as- solutamente ben sperare per il futuro”. IL NUMERO DELLE REFERENZE Il covid ha avuto un forte impatto anche su un altro aspetto impor- tante, l’assortimento. Parlando di referenze ha provocato una netta razionalizzazione dell’offerta. In termini pratici si è passati in un anno da 355 a 334 referenze medie. Venti referenze inmeno tra cash, gros- sisti e moderno significano una riduzione significativa. “La categoria più colpita da questa tendenza è stata quella de- gli whisky e dei liquori dolci, ma il fenomeno è generale. Negli iper e nei super la riduzione è stata relativa (solo 5 referenze in meno), ma sui cash & carry la riduzione è stata più netta (meno 10) e sul canale grossisti davvero significativa (meno 22 referenze)”. La razionalizzazione èproseguita anchenei primimesi dell’an- no e sarà interessante capire se nei prossimi mesi si fermerà o maga- ri assisteremo ad una inversione di tendenza dovuta alla ripresa dei consumi. I PREZZI Il prezzo medio a litro nei tre canali non si differenzia molto. Ma c’è un dato interessante: la categoria che ha fatto registrare la crescita di prezzo medio maggiore è quella degli white spirits. E Carbone ce ne spiega la ragione. “Dipende da due fattori. Il primo è l’inseri- mento di gin e rum di alta gamma. I produttori stanno qualificando queste categorie, con prodotti di qualità, invecchiati, ricercati e così via. In più, data la situazione di emergenza, i locali e i distributori non hanno fatto le consuete scorte di magazzino. Di fronte alla cri- si, i grossisti hanno ridotto i magazzini, migliorando la redditività, comprando conmaggior oculatezza e vendendo a rotazione, magari singole bottiglie invece che bancali. E quindi comprando e venden- do a prezzi più alti”. IN CONCLUSIONE Con la riapertura dei locali e la voglia di socializzazione è prevedibile una forte ripresa in tempi molto brevi dei consumi di spirits fuori ca- sa, in particolare di quelli adatti alla miscelazione, degli white spirits che sono più di tendenza e degli amari/grappe da fine pasto. “Non solo questi – suggerisce Carbone – ad esempio, vedo buone prospettive per l’autunno e per il Natale, che è ilmomentopiù importante per gli spiri- ts ad alta gradazione, e questa può essere un’ottima notizia anche per i whisky che l’anno scorsohannopersoquesto fondamentalemomento di vendita. Infine, non dobbiamo dimenticarci le vendite all’estero: è tutta l’Europa che sta ripartendo ed è anche da lì che stanno tornando ad arrivare gli ordini”… ❁ NUMERO DI REFERENZE SU ACV Totale Grossisti Bevande (300) VALORI ASSOLUTI VARIAZIONE % VS ANNO PRECEDENTE PRODOTTO 2019 2020 1° TRIM. 2021 2019 2020 1° TRIM. 2021 VS 1° TRIM. 2020 SPIRITS 14,65 15,45 16,23 1,3% 5,5% 7,5% WHITE SPIRITS 22,87 23,77 24,05 2,1% 3,9% 5,8% LIQUORI 16,24 17,92 20,20 1,7% 10,4% 17,2% WHISKY 19,37 19,61 19,18 3,0% 1,2% -0,5% GRAPPA 15,33 16,03 16,03 -0,8% 4,6% 4,3% DIGESTIVI ALCOLICI 14,80 14,97 14,70 0,7% 1,1% -1,3% VODKA 12,88 13,24 13,71 1,0% 2,8% 5,1% BRANDY E COGNAC 10,88 11,34 11,41 -1,0% 4,2% 3,8% ALTRO SPIRITS 6,62 6,89 6,15 -11,4% 4,1% -0,9% RTD E RTS 4,00 2,98 3,33 1,8% -25,6% -11,4%

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz