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80 Mixer Professione Guida al bonus acqua potabile commercialista / Il credito di imposta pensato per ridurre il consumo di plastica. di Walter Pugliese C on l’obiettivodimigliorare il consumodi acquapotabile e ridur- re l’uso della plastica, il legislatore ha introdotto un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute, nel limite massimo di 1.000 euro per ogni abitazione ad uso privato che diventano 5.000 euro per gli immobili adibiti all’attività commerciale o istituzionale. La novità, molto attesa soprattutto dagli operatori della risto- razione, era inserita nella Legge di Bilancio per il 2021. Il 16 giugno è stato emanato il provvedimento attuativo. Di seguito le principali ca- ratteristiche. DI COSA SI TRATTA? Molti esercizi commerciali in genere, e ristoranti e bar in par- ticolare, da anni forniscono ai clienti acqua del rubinetto in aggiunta alle acque in bottiglia, sia per motivi etici che di risparmio, ampliando la loro offerta, anche sulla scia comunicativa degli ultimi anni che ha valorizzato il bene dell’acqua pubblica e la riduzione dell’uso di bot- tiglie di plastica (Greta docet!). Negli ultimi anni si sono sviluppati di- versimetodi di purificazione, addizione,microfiltratura, etc. che via via hanno interessato anche il consumatore “privato” grazie alla riduzione dei costi di molti apparecchi di trattamento, filtrazione, addizione; etc. Su questo filone si insinua il bonus acqua (da non confondere col bonus idrico) che vuole incentivare l’acquistoe l’installazionedi si- stemi di filtraggio,mineralizzazione, raffreddamentoe/oaddizionedi anidride carbonicaalimentareE290 , finalizzati almiglioramentoqua- litativodelle acquedestinate al consumoumanoerogateda acquedotti. CHI PUÒ FRUIRNE La platea è molto ampia. Difatti possono beneficiare del credito in pa- rola tutti i seguenti soggetti che sostengono le spese su immobili pos- seduti o detenuti in base ad un titolo idoneo: ◼ le persone fisiche; ◼ i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni; ◼ gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Nella sostanza non ci sono limitazioni di sorta neanche sotto l’aspetto oggettivo: basta “avere” un immobile a qualunque titolo! Quindi anche l’inquilino o il comodatario di un immobile in cui sosterà pochi mesi!. A QUANTO AMMONTA IL CREDITO DI IMPOSTA? Il credito d’imposta è pari al 50% della spesa sostenuta, fino a unmas- simo di: ◼ 1.000 euro di spesa per ciascun immobile per le persone fisiche, e ◼ di 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali. Tuttavia, considerato che il tetto per la spesa complessiva è di 5milioni di euro l’anno, l’Agenzia calcolerà la percentuale rapportando questo importo all’ammontare complessivo del credito d’imposta risultante da tutte le comunicazioni presentate. Infatti, il provvedimento precisa che entro il 31 marzo di cia- scun anno sarà resa nota la misura percentuale del credito d’imposta spettante. Esemplificazione Poiché non ci sono limitazioni soggettive, una società proprieta- ria di più bar/ristoranti ubicati in diversi immobili in Italia, potrà fruirne tante volte per ogni immobile! Allo stesso modo un privato cittadino potrà fruire del bonus sia per la casa in città che per la seconda casa al mare o inmontagna, etc. con la limitazione di 1000 euro ad immobile. IMPUTAZIONE DELLE SPESE Per l’imputazione delle spese, si seguono i principi classici del diritto tributario, ossia il criterio di: ◼ cassa, quindi vale la data del pagamento, per le persone fisiche, gli esercenti arti e professioni e gli enti non commerciali, nonché le im- prese individuali e le società di persone in regime di contabilità sem- plificata;
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