MIXER_341
109 Novembre 2021 vulcanica e la produzione è limitata e costa fatica e denaro. Il prezzo è ovviamente commisurato alla terra che è terribilmente bassa, molto bassa e alla manutenzione delle balze e dei muretti in pietra lavica (12.000 km in tutta l’isola, uno spettacolo!). L’APERITIVO E IL VINO Si inizia con lo Zibibbo in purezza in ca- lici forti e robusti, l’apparecchiatura è essenziale. E poi arrivano le specialità. Sono tutte del luogo, senza patatine più o meno fresche, una li- berazione… È adagiato in un tagliere di legno di ulivo, rettangolare, con 22 crostini, 11 doppi, per due, con conserve e momenti di fresco basati su: cap- peri e origano e sale grossomarino e pomodori di vario genere e melanzane e arance e, ovviamente, Zibibbo e passito di Zibibbo). Ecco la disposizione del tagliere e il conte- nuto sopa i crostini di pane del forno di Tracino: • pomodori secchi con arancia • arancio sale grosso e origano, • limone e capperi, • zucchine e capperi, • melanzane con passito, • ricotta e peperoncino, addensati nello zibibbo, • patate con pomodori secchi, • pomodori olio e peperoncino, • patate e capperi, • cipolla in agrodolce con Passito, • ricotta e capperi. Durante la degustazione il proprietario, fratello del gestore della Trattoria la Favarotta (molto conosciuta ma ormai massificata), ripas- sa proponendo un altro calice di Zibibbo, questa volta normale, un vino da pasto servito corretta- mente non troppo freddo per sentirne profumo e sapore. È, come detto, la festa dei sapori, bisogna magiare i crostini lentamente, osservando il percor- so suggerito per gustare prodotti lavorati pochissi- mo, densi di territorio e di lavoro duro per tutte le materie prime che ci passano davanti. IL DOLCE Il dolce viene servito in vasetti di vetro: me- lone bianco con sale grosso su una base di arancio con passito di zibibbo. Il proprietario ci fa assaggia- re nel calice anche il passito. In più, su un piattino a parte, i biscotti al sesamo. IL CONTO Tre calici di vino (due di zibibbo e uno di passito), 22 crostini e i due dolci, portano il con- to a 40 euro in due. Non c’è bisogno di chiedere lo scontrino, arriva in automatico e si può pagare con il bancomat. Sono tanti per un aperitivo? Sì, ma questo di Agrisola, come avete capito, ha la A maiuscola, e in una sera avrete compreso davvero quali sono le materie prime del territorio con le sue possibili varianti e abbinamenti. Siamo tornati due volte perché la prima volta era tardi e le luci erano basse e la resa delle fotografie non era stata soddisfacente. Nota amargine: la toilette è unpo’ spartana, ma si può migliorare. IL VOTO L’Aperitivo gustato il 9 settembre 2021, è durato 1 ora e 12minuti, chiacchiere comprese con il proprietario, ingresso alle 19:30 uscita alle 20:42. Ovviamente non siamo andati a cena, non se ne sentiva il bisogno. Nel voto non siamo di manica largama dia- mo ad Agrisola 10: per l’esperienza prodotta, l’ac- coglienza, i racconti sui prodotti e lematerie prime e la generosità delle porzioni e dei vini. ❁
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