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16 Pubblico esercizio / Normative Mixer Industria e grossisti considerano la misura non adatta a generare quei risultati di circular economy che, paradossalmente, hanno invece spinto verso la sua adozione. E intanto il Governo decide per (l’ennesimo) slittamento della sua entrata in vigore di Manuela Falchero N elle intenzioni del legislatore, vuole essere un aiuto a perseguire la strategia delle tre ‘R’: ri- duzione, riciclo e riuso. Una spinta ad adottare quell’economia circolare che è ormai una necessità inderogabile e impellente. Così nasce la plastic tax, l’imposta sul consumo di plastica monouso intro- dotta, in attuazione di una direttiva europea, con la Legge di Bilancio 2020 che doveva entrare in vigo- re a gennaio 2022 dopo molteplici rinvii. Doveva, per l’appunto. Perché il documentoprogrammatico di Bilancio approvato dal Consiglio dei ministri il 20 ottobre e destinato ora ad essere sottoposto alla Commissione europea, haprorogatoal 2023 l’entra- ta in vigore della norma, accogliendo così le richie- ste dell’industria. Compresa quella alimentare, che rappresenta unodei compartimessimaggiormente sotto tiro dalla possibile applicazione della misura. Il meccanismo della norma è infatti chiaro. Grazie a un’imposizione fiscale di 45 centesimi di euro per ogni chilo di imballaggi, la legge intende promuovere un disincentivo nell’utilizzo comune dei prodotti dimaterialeplasticoe favorire, al tempo stesso, la progressiva riduzione della produzione e del consumodei cosiddettiMACSI, ovverodegli im- ballaggi “usa e getta” realizzati con l’impiego, anche parziale, di materie plastiche e destinati a contene- re, proteggere o consegnare merci. Una categoria, quest’ultima, all’interno della quale è compresa an- che una lunga lista di contenitori per cibi e bevande: la misura infatti riguarderà anche vaschette per ali- menti, contenitori inTetrapakutilizzati per prodotti liquidi come latte e bibite, e bottiglie in plastica. E dunque non mancherà di impattare, e non poco, anche sulla food industry. E di riflesso sul canale dei Plastic tax: è la soluzione giusta? consumi fuori casa. Nel mirino c’è soprattutto l’industria delle bevande. Che non hamai nascosto la propria presa di distanza dal provvedimento. “In unmomento in cui le aziende del settore hanno bisogno dimisure a sostegno della ripresa - spiegaGiangiacomo Pierini, presidente di Assobibe , Associazione di Confindu- stria che rappresenta i produttori di bevande analco- liche -, un ulteriore balzello, che oltretutto avrebbe potuto andarsi a sommare alla tassa sullo zucchero, avrebbe rallentato il ritornoai livelli pre-pandemia”. UNA QUESTIONE APERTA Al momento, comunque, il pericolo è scam-

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