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69 Novembre 2021 tutti i settori, è l’incapacità di fare sistema. Le azien- de hanno difficoltà a superare gli antagonismi e a ragionare a livello di brand generico. Si spingono le singole etichette, in un mondo globalizzato co- me quello attuale però non è una strategia effi- cace”, osserva Luigi Barberis . Siamo d’accordo con lui. Ma c’è un altro problema: “sarebbe auspicabile per il settore riuscire a coo- perare, ma è difficile perché manca un disciplinare che imponga alle aziende assoluta trasparenza sullametodologia di produzione della grappa, la prove- nienza delle vinacce utilizzate, il luogo di produzione e di imbottigliamento”, commenta Elisabetta Nonino. Insomma, ognuno fa un po’ quello che vuole, a disca- pito della reputazione del brand grappa, al di là delle singole etichette. A questo limite si aggiunge la tendenza tutta nostrana “di apprezzaremaggior- mente i prodotti stranieri rispetto a quelli italiani. Basti pensare al mito del Pisco Sour presente nella codifica IBA dal 2011. Nazionalismi a parte, la grappa non ha nulla da invidiare al Pisco, anzi, è un prodotto molto più variegato e raffinato”, puntualizza Samuele Am- brosi. COME DIFFONDERE LA CULTURA DELLA GRAPPA NEL BERE MISCELATO? Lo abbiamo chiesto a Luigi Bar- beris e Leonardo Veronesi. Ecco qualche spunto SIGNATURE DRINK IN PANCHINA, IN CAMPO I TWIST VERTICALI Innanzitutto, eccezioni a parte, “per avvi- cinare i clienti alla grappa è meglio proporre ri- visitazioni di cocktail mainstream piuttosto che spingersi su drink originali a base grappa”, sugge- riscono tutti gli intervistati coinvolti. Drink pop, con una storia da raccontare legata al territorio italiano e all’artigianalità. TOUR PER DISTILLERIE Non c’è modo migliore per conoscere un prodotto che visitare direttamente la distilleria di produzione. Investire tempo e denaro nella visita di una selezione di distillerie è sicuramente utile. SERATE DI FOOD PAIRING Se pensate con criterio, sono utilissime (che siano organizzate in distilleria oppure nei locali è irrilevante); così come sono efficaci sia le degusta- zioni di cibo e drink, sia le cene in abbinamento al prodotto liscio. In tutti i casi, sono un’esperienza capace di fidelizzare. GUEST Per diffondere tra gli ospiti la cultura dei drink con la grappa sono efficaci le serate nel se- gno, per esempio, della riscoperta di alcuni classici rivisitati con il distillato di vinaccia. MERCHANDISING: W I SOTTOBICCHIERI Il rafforzamento di un marchio passa an- che dal merchandising. Nulla di nuovo. Ma invece dei soliti gadgets , gli intervistati suggeriscono alle aziende di investire in sottobicchieri: “mancano sempre in un bar. Potrebbero essere inmetallo, in sughero, inmateriali green, ma l’importante è che siano di qualità”. COMPETITION Sono già state fatte, ma sempre nel segno di una sola etichetta. La sfida dovrebbe essere quella di uni- re più marchi in una grande competizione a livello na- zionale. ❁ di Luigi Barberis Tecnica: Shake & Strain Bicchiere: Collins Ingredienti: 4 cl spremuta d’arancia 4 cl grappa di Arneis Mazzetti d’Altavilla 2 cl vermuth dry 2 cl vermuth rosso QUALCHE TWIST ON CLASSICS CON LA GRAPPA CHANDELIER Un twist on l’Hanky Panky, con la grappa. Lo firma Andrea Frediani Tecnica: Stir & Strain Bicchiere: Coppa Martini Ingredienti: 4,5 cl grappa di Moscato Francoli 4,5 cl vermouth di Prato Nunquam 1 cl amaro Toscano Nunquam Due dash cherry bitter Fee Brothers L u i g i B a r b e r i s L e o n a r d o V e r o n e s i DAL TRAMONTO ALL’ALBA
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