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7 Novembre 2021 so, pur potendo noi dichiarare con orgoglio che il “vero” espresso è quello italiano e venendo consi- derati all’estero un costante punto di riferimento. Poiché questo valore viene internazionalmente ri- conosciuto oltre che quotidianamente apprezzato dai consumatori italiani, è equo che vi corrisponda un prezzo adeguato. Inoltre, sia le aziende di torrefazione che i bar italiani stanno registrando un incremento di costi che non ha paragoni in anni recenti. Per le aziende di torrefazione il costo del caffè coltivato di qualità, cioè la varietà Arabica, è cresciuto di cir- ca il 50% dall’inizio dell’anno. E a ciò si aggiunge un incremento di costi non inferiore al 15% delle materie prime per il confezionamento, dei traspor- ti, della logistica e dell’energia. Per quanti sforzi il settore faccia per gestire la situazione, è inevitabile che alla fine il costo del caffè salga anche per il bar che lo acquista. Il bar fronteggia poi a sua volta l’impennata dei costi energetici, la difficoltà di trovare persona- le qualificato, il costo delle attrezzature che rischia di salire per le medesime ragioni. E tutto ciò nel momento in cui si sforza di uscire dallo scenario pandemico affrontato con immensi sacrifici e lun- ghi periodi di chiusura obbligata, con il consumo medio del caffè fuori casa che ancora non è risalito ai livelli del 2019, anche per l’affermarsi delle nuo- ve modalità di lavoro “misto” a casa e fuori. Tutte queste ragioni a mio avviso non solo giustificano, ma rendono necessario, per la soste- nibilità stessa del settore, il ritocco del prezzo della tazzina al banco. Sta già accadendo e credo che sarà un fenomeno generalizzato dall’inizio del 2022. D’ACCORDO SULL’AUMENTO, SPECIE AL SUD L’aumento del prezzo della tazzina di caffè al bar è un’ipotesi in discussione già da tempo per via dell’aumento generale dei costi. Peraltro, vale la pena sottolineare che il prezzo di un espresso in Italia è tra i più bassi in Europa e la pandemia ha peggiorato la situazione mettendo in ginocchio gli esercenti, che devono ancora riprendersi dal- le conseguenze delle restrizioni. Siamo quindi si- curamente d’accordo sull’aumento, soprattutto al Sud dove il prezzo è fermo da tempo sugli 80/90 centesimi. Per giustificare tale aumento riteniamo che l’unica strada percorribile sia quella di una corretta comunicazione che sensibilizzi la collettività sul valore della qualità in tazza e dei costi che le stan- no dietro. D’altra parte il cliente che va al bar, oggi più chemai, desidera gustare un buon caffè, per cui potrebbe anche essere disposto a spendere qual- che centesimo in più per un prodotto di qualità e per chi applica le norme di sicurezza. Enrico Vergnano Responsabile Horeca Italia di Caffè Vergnano IL BOOM DEI PREZZI DEL CAFFÈ NEL 2021: C affè A rabica C affè R obusta +45,8 % +52,2 % ( dato R efinitiv ) ( dato R efinitiv ) La siccitàdovuta al cambiamento clima- tico e l’incertezza politica in Colombia hanno portato a un aumento del 25% del valore del chicco nero. Secondo le previsioni di Fitch So- lutions per il 2021, il prezzomedio del caffè ara- bica passerà da $ 1,35 per libbra a $ 1,60 per lib- bra. Rialzo in vista anche per il 2022, da $ 1,25 per libbra a $ 1,50 per libbra.

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