MIXER_341
90 Dossier Bollicine / Qualità e gusto Mixer La sana competizione tra Italia e Francia, quando si parla di Metodo Champenoise, fa tintinnare i calici. I gusti e le competenze sull’argomento fanno la differenza, ma i costi più omogenei tra le due bollicine aprono la via a nuove esperienze. A lle bottiglie già note, però, andrebbero aggiunte le realtà italiane in grado di fare prodotti di alta qualità diMaddalena Baldini Questione di… Metodo Classico L a rivalità – anche se ormai questo termine parrebbe superato – tra Francia e Italia sulle bollicine Metodo Classico è atavica. La pro- cedura di lavorazione delle uve è la stessa ma ciò che, in qualche modo, fa emergere alcune diversità tra le due “famiglie” – elemento spesso tralasciato– è ladifferenza tra clima, composizionedel suolodei rispettivi Paesi. Inentrambi i casi si èdi fronte a spumanti di qualità, con un trainodaparte delloChampagne in fattodi visibilità e consumoper una fetta di un mercato di nicchia, aspetti supportati da un’eccellente comunicazione della Francia. Le analisi di vendite e consumo, considerando il periodo dal quale si sta uscendo in modo lento e graduale, segnano alcuni aspetti di ripresa e altri un po’ in standby . Di sicuro, però, il mercato sta recu- perando, forte anche dei gusti dei consumatori che non rinunciano a un vino spumantizzato il quale, nel caso specifico del Metodo Classico made inItaly , oltre ai duepiùnoti vitigni PinotNeroeChardonnay, può contare su altre uve che stannodando importanti risultati come Falan- ghina, Negroamaro, Trebbiano e Lambrusco, giustoper citarne alcune. Restando sempre su un confronto bonario tra Champagne e Metodo Classico Italiano, emerge pure l’evolversi di un interessante mercato orizzontale nel quale, la comparsa di medie e piccole Maison francesi, garanti di prodotti di qualità, ha portato ad alcuni cambia- menti anche sui prezzi, tali da sdoganare lo Champagne dal suo ruolo di spumante riservato solo a determinate tasche. Certo, in alcuni casi il costodelle bottiglie resta appannaggiodi pochi, ma questa quasi omo- geneità consente un approccio diverso del consumatore, soprattutto da due punti di vista: i costi simili di bollicine italiane e francesi hanno condotto (anche inmodo inconscio) a dare il giusto valore qualitativo ai due prodotti e hanno permesso a più persone di fare l’esperienza d’Oltralpe mai provata prima. IL PREZZO GIUSTO Sempre di bollicine ne parla MassimilianoBalestreri de El Bu- scia diMilano, analizzandogusti,modee tendenze: “Partendodaquesto confronto tra Champagne e Metodo Classico Italiano, nel nostro caso specifico, trattandodel locale, abbiamo sempre cercatodi rendereun’e- sperienza quotidiana anche le bollicine francesi, a partire proprio dal prezzo. Negli ultimi tempi le cose sono cambiateperché, sinoaqualche anno fa, la parola Champagne si legava inevitabilmente alle grandi e blasonate Maison , oggi invece, hannopresocampoanche i piccoli-medi produttori che hanno reso lo Champagne più abbordabile”. Se le bollicine d’Oltralpe si stanno aprendo a un mercato più accessibile, bisogna dire che, di contro, alcuni prodotti Metodo Clas- sico hanno aumentato il loro prezzo, creando situazioni non sempre semplici da gestire. “La clientela che predilige le bollicine, però, cono- sce bene le differenze tra i due prodotti – continua Balestreri – e resta fedele ai suoi gusti. Subentrano una serie di motivazioni che possono spingere il consumatore dello spumantemade in Italy a scegliere sem- pre italiano per non correre il rischio di dover affrontare costi eccessivi e inaspettati, oppure chi vuole soloChampagneperchéha viaggiato, ne conosce la storia e il territorio d’origine, giusto per fare qualche esem-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz