MIXER_342

121 Dicembre 2021/Gennaio 2022 ristorante è ospitato in una cascina di una stradina laterale, quasi insignificante. Il parcheggio, quando il ristorante è pieno è insufficiente, ma il posto si trova. È una cascina di altri tempi e ha, certamente, un valore in sé. IL RISTORANTE E LE PRESENTAZIONI L’ingressodenota la storia e la specializzazio- ne. Nonostante l’ora, molti tavoli sono già occupati. Il ristoratore con calma e pignoleria visualizza tutti i green pass (molto bene, altri hanno solo chiesto se lo avevamo). Ci fa accomodare in una saletta aperta sull’impianto vecchio. Apparecchiatura da ristorante, non c’è dub- bio. Tovaglia di linone, sottopiatto di bronzo. Ini- zia poi la storia del tortellino: dal nostro accento il ristoratore capisce che non siamo di Bologna e ci propone i tortellini in brodo. Io e mia moglie gli rispondiamo che li mangeremo anche la sera, da ospiti, inun altro ristorante. Ce l’ha sulla punta della lingua ma non ci chiede quale. Glielo diciamo noi e scuote la testa: “Ma quandomai…”. Facciamo l’or- dinazione: cotoletta alla bolognese con patate al forno per me e straccetti con rucola, parmigiano e verdu- re gratinate per mia moglie. Pochi minuti e torna con una scodella fumante di tortellini inbrodo: “Assag- giateli!”, sentenzia. E sco- priamo un altro trucco: il parmigiano va messo nel fondo, prima del brodo e i tortellini. Tutti gli altri ce lo hanno fatto aggiungere da noi stessi, sopra. Giriamo più volte i tortellini e assaggiamo: sono proprio diversi. Lo ammettia- mo anche con lui. Sorride senza strafare. Arriva la bottiglia di Lambrusco e l’acqua minerale (non gasata non fredda, altri ce l’hanno portata fredda) e arrivano i piatti ordinati: patate e verdure sono serviti su piatti di vetro ed è interes- sante il contrasto con la tovaglia di linone. Buonis- simi gli straccetti e buona e ricca la cotoletta. Poi ordiniamo il gelato di cremamantecato. Lamantecatura è fatta all’istante dal cameriere con l’aceto di Modena invecchiato a dovere: è una pic- cola sceneggiata che dura alcuni minuti e la crema è davvero buona e di qualità, sempre percepita. Ne- gli altri ristoranti visitati la crema non eramai stata presente nel menù, altro segno di distinzione. Da questi particolari si capiscono bene i punti di forza e il branding operativo dell’insegna. IL CONTO E LA TOILETTE La toilette è un po’ scomoda, al piano supe- riore, quasi difficile da trovare perché la sala che la ospita è in semi oscurità. Pulita e ben ordinata con carta igienica monodose a tovaglietta. Il conto fa 84 euro in due e non ci sono i tor- tellini. Chiediamo perché: “Era un assaggio, lo avevo dettono?”. Sorridiamo tutti insieme: ilmestierenon si improvvisa, evidentemente, e lacuraverso il cliente neppure. Il conto a scanso di equivoci è più o meno identico a quello degli altri ristoranti: è caro e pro- babilmentepaghiamo la chiusura causa covid, come per tutti gli altri ristoranti visitati, ma va bene così. Siamo entrati alle 12 e 30 di giovedì 4 no- vembre e siamo usciti alle 13 e 39, salamelecchi e crema mantecata compresi. È stata una bella esperienza nonostante il ristorante fosse pieno. ❁

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