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17 Dicembre 2021/Gennaio 2022 spinto al ribasso dalle chiusure dell’Ho.Re.Ca. che si sono abbattute sui conti del canale, riducendole del 40%. Senza dimenticare gli effetti dello smart working e la brusca frenata del turismo, penalizza- to da una flessione del -70% nel 2020”. La norma, insomma, si sarebbe presentata come un concreto freno a una ripresa del comparto che, comunque, “anche senza questa tassa – osserva Pierini – non è attesa prima del 2023”. Dunque, la decisione del Governo regala una boccata d’ossigeno al settore, come conferma anche AntonioPortaccio , presidente di Italgrob , la Federazione Italiana distributori Horeca: “Se si fos- se dovuta applicare, la legge si sarebbe aggiunta ai rincari, che già si prospettano numerosi, dalle ma- terie prime e ai costi dei servizi energetici. Senza di- menticare che i prossimi mesi lasciano intravedere una riduzione del potere di acquisto delle famiglie”. Numeri alla mano, le stime elaborate da Assobibe avevano tracciato infatti uno scenario piuttosto nero. “La legge – spiega Pierini – avrebbe prodotto un incremento del 28% della pressione fiscale per ogni litro di bevanda analcolica, e questo avrebbe portato ad un calo delle vendite nell’ordi- ne del 16% a volume, pari a -180 milioni di euro di fatturato rispetto al 2019, -344 milioni se si valuta la perdita di giro d’affari nel 2023 ri- spetto ai livelli pre-pandemia. Senza considerare il peso crescente della bu- rocrazia. Nel mirino sarebbero finite soprattutto le Pmi, che rappresentano il 64% dei produttori industriali: per molte di loro avrebbe significato pas- sare da un utile a una perdita. E tutto questo si sarebbe potuto tradurre nel- lamessa a rischio di oltre 5mila posti di lavoro, 900 amonte e 4mila a valle, con l’impatto maggiore atteso sul ca- nale Horeca”. Il fuori casa sembra infatti candidato a essere uno dei principa- li bersagli della norma, anche se po- trebbe riservare inaspettate prove di reazione. “La sugar tax – rassicura Ro- bertoCalugi , direttore generale della Federazione ItalianaPubblici Eserci- zi – non dovrebbe impattare in mo- do particolarmente forte sul nostro settore. I suoi effetti sono destinati a ripercuotersi più sui produttori che sul canale dei bar, ovvero quello per sua natura maggiormente interessa- to all’introduzione della misura. Qui, infatti, in presenza di un rialzo dei prezzi, potrebbero anche farsi spazio alternative che ad oggi sono meno praticate”. Ma sotto tiro non ci sono solo bar e ristoranti: “Nel caso della sugar tax – sostiene StefanoMarini , Ammi- nistratore Delegato Gruppo Sanpellegrino – i mag- giori effetti ricadrebbero su grossisti e distributori che faticano ad applicare ai loro acquirenti, risto- ranti e pubblici esercizi, un incremento di prezzo direttamente proporzionale all’aumento dell’im- posta”. L’APPELLO ALLE ISTITUZIONI Nel caso di applicazione, dunque, il conto per l’industria, così come per gli operatori del fuori casa, si profilerebbe molto salato. E questa consa- pevolezza ha spinto nei mesi scorsi gli attori della filiera coinvolti a muoversi a livello istituzionale. “Industria, mondo agricolo, grossisti e sindacati – afferma Pierini – avevano chiesto al Governo e alle forze politiche di cancellare questa tassa che è sta- ta pensata in un momento storico molto diverso dall’attuale e sulla base di volumi non più realistici: il gettito fiscale atteso da questa norma è stato in- fatti ipotizzato sui volumi di vendita del 2017, ma, secondo stime attendibili, lo Stato incasserebbe 140 milioni in meno di quelli attesi”. L’appello non ha però incontrato piena ac- coglienza presso l’Esecutivo, che ha dato semaforo verde alla sola proroga dell’entrata in vigore della misura. Lasciando così aperti i nodi critici della nor- ma. “La legge, per come si presenta, ha poca rilevanza fondativa”, afferma Portaccio. “Mi spiegomeglio: se si as- sume che gli zuccheri sono nocivi per la salute, non si capisce perché inter- venire con una misura che si concen- tra sulle sole bibite e non ampliare il suo raggio d’azione a una gamma ben più ampia di referenze. La guer- ra non può essere combattuta su un solo campo di battaglia”. E da qui, la richiesta di intervenire sull’iter del- la legge. “Siamo convinti che la sua abolizione rappresenti la soluzione migliore – aggiunge Portaccio – an- che se al momento ben accogliamo la proroga”. E ancora più netta è la posi- zione di Assobibe: “Apprendiamo con favore il taglio delle tasse previ- sto in Manovra – commenta Pierini –, è un segnale di attenzione verso le imprese, ma l’ennesimo rinvio della sugar tax non è sufficiente, serve un indirizzo adeguato a programmare investimenti nel Paese”. E da qui la reiterazione della richiesta di interve- nire in maniera definitiva sull’impo- sta che, così come la plastic tax, pende sul settore come una spada di Damo- cle. “Non è più sufficiente prorogare la tassa – afferma Pierini –, occorre cancellarla perché la competitività delle imprese viene messa a rischio”. L a campagna A ssobibe ribadisce la propria posizione circa la volontà di abolire la S ugar T ax
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