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18 Pubblico esercizio/Normative Mixer L’IMPEGNO CON IL MINISTERO DELLA SALUTE Va detto però che, in attesa degli sviluppi sul frontedellatabelladimarcialegislativa,l’industrianon èstataaguardare,mettendoincampoazioni concrete, che si inseriscononella stessa direzione indicata dalla tassa sullo zucchero. “Per facilitare il raggiungimento di risultati concreti, senzatasse–annunciaPierini –As- sobibeha recentementefirmatounnuovoprotocollo con ilMinisterodella Saluteper unaulteriore riduzio- ne del 10% dello zucchero venduto tramite bevande analcoliche,l’astensionedallavenditadirettadibevan- dezuccheratenellescuolesuperiori e l’innalzamentoa 13anni della soglia sotto laquale si applicauna severa autoregolamentazionenellepromozioni enelmarke- ting nei canali diretti ai bambini”. Un impegno forteeprecisoche si inseriscenel solcodelle attività giàda tempomesse in campodalle aziende per limitare l’impatto nutrizionale delle be- vande. Attività che hanno prodotto risultati concreti e misurabili: “Negli ultimi dieci anni – dichiara Pie- rini – le versioni senza calorie delle bevande anal- coliche sono cresciute del 74%”; e non solo. Le imprese del comparto si sono infatti mosse e si stanno muovendo ad ampio raggio. “Continuiamoalavorarepersviluppare nuove ricettee introdurre innovazio- ni – racconta SilviaMolinaro ,Diret- tore Out of Home Coca Cola Hbc Italia – così da ridurre lo zucche- ro nelle nostre bevande e offrire ai consumatori almeno una va- riante senza zuccheri dei nostri prodotti. Abbiamo poi lavorato, econtinuiamoa farlo, per rende- re sempre più visibili e facili da trovare in commercio queste no- strebevandea ridotto, bassoenul- lo contenuto calorico. Promuovia- mo inoltreconfezioni di formatopiù piccolo per consentire ai consumatori di tenere sotto controllo più facilmente l’assunzione di calorie. Infine, siamo atten- ti ad inserire le informazioni nutrizionali sulla parte frontale delle confezioni così da rendere su- bito evidenti le calorie di ogni bevanda”. EsullastessalineasimuoveancheSanpellegri- no: “Giàdaanni – raccontaMarini –abbiamorimodu- lato i nostri prodotti, arrivandoper esempio, a ridurre del 20% lo zucchero, prima ancora che fosse previsto per legge. Siamo un’azienda che anticipa le tendenze delmercatopersoddisfarelerichiestedei consumatori fornendo qualità Made in Italy e gusti distintivi. Un esempio, sono la gammadi acque frizzanti aromatiz- zate S.Pellegrino Essenza, le nostre acque funzionali Levissima+ocon ingredienti naturali comeLevissima Natura, questeultime lanciate sulmercatoper rispon- dere alla crescente spinta verso bevande analcoliche salutari e di grande gusto, senza zucchero e con po- che o senza calorie”. ❁ In Italia, ancoraprimadi nascere, la sugar taxèunanorma controversa. Se nemettono indiscussione utilità ed efficacia. Ma, allargando lo sguardo oltre confine, come si sono mossi gli altri Paesi? “Alcuni – nota Giangiacomo Pierini, presidente di Asso- bibe – hanno fissato soglie precise di quantità di zucchero entro cui la tassa non si applica; altri ancora hanno iniziato a valutare i nutrienti; altri ancora hanno deciso di eliminare la tassa intro- dotta negli anni precedenti, stante i risultati sterili per la salute e negativi per l’economia”. Tra i primi, figura la Francia dove l’ammontare della tassa è progressivo all’aumentare delle quantità di zuccheri contenuti nelle bevande, come pure il Regno Unito dove, nel 2018 è entra- ta in vigore una legge che colpisce le bevande analcoliche o poco alcoliche.Ma ancheNorvegia, Irlanda, Portogallohannoprevisto una tassa inalcuni casi proporzionale al contenutodi zuccheri, in altri casi a forfait. “Quel che occorre osservare - afferma Pierini - è che si tratta di Paesi dove il ricorso a bevande analcoli- che èmolto più elevato che in Italia: secondoNo- misma, nel 2019 la Francia faceva registrare un consumo pro capite annuo di 62,4 litri, il RegnoUnito106,5 litri. Il nostroPaese si fermava a quota 49,9”. Tra chi invece ha scelto di abrogare la norma, c’è la Dani- marca che nel 2014 ha scelto di eliminare la tassa sui soft drink, in vigore dal 2011, dopo aver ri- conosciuto la natura regressiva dell’imposta, l’impattonegativo sui posti di lavoroedegli acquisti oltre confine. E lo stessovaleper ilMes- sico che a partire dal primo gen- naio 2014 aveva introdotto una tassa, poi abrogata, sulle bevande zuccherate e dolcificate pari a 1 Peso/ litro (US$ 0,08) e una tassa su alimenti adalto contenuto calorico. I risultati hanno rilasciato una fotografia in chiaro-scuro. “Nel primo anno di applicazione – rileva Pierini – si è registrato un calo dei consumi delle bevande soggette a tassazionedel 6%eunparalleloaumentodei consumi di bevande non tassatedel +4%. Il tassodi obesitànellapopolazionemessica- naha tuttaviacontinuatoacrescere inmanieracostante (dal 13,3% del 2012 al 14,6% del 2018), così come la quota di popolazione affetta da diabete (dal 9,2% del 2012 al 10,3% del 2018). Questo perché in Messico un adulto assume mediamente 3.260 calorie al giorno. E di queste solo il 5,8% è da ricondurre al consumo di bevande zuccherate”. In buona sostanza, rileva Assobibe, la tassa si è rivelata inefficace nel limitare sovrappeso e obesità: nel caso del Messico ha prodotto un calo di -6 kcal. Ma a questo ritmo - fa notare l’associazione - per eliminare un chilo di grasso servono oltre 6 anni, senza sgarrare mai su altri alimenti. CHE COSA ACCADE ALL’ESTERO FOCUS SU EUROPA E MESSICO
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