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26 Pubblico esercizio/Botteghe storiche Mixer Storiadi resilienza e di passione “Al Ginrosa respiri l’atmosfera unica di un passato che è parte di ognuno di noi, che è radice della storia di Milano. Ti accomodi dove si sedet- tero grandi personaggi e artisti per concedersi uno stop vero e autentico alla frenesia quotidiana. Il Ginrosa ha accoltomigliaia di persone, ha fatto da sfondo amomenti di pace e di piacere. Ha ascoltato storie delle personalità più disparate e accompa- gnato migliaia di vite”. Un racconto affascinante quello descritto nella home page del sito del Gin- rosa, un passato che si intreccia a quello di molti altri locali storici italiani che hanno conosciuto la popolarità a fine 800’ e che poi, col tempo, han- no dovuto trovare una propria linea per riuscire a mantenere alta l’attenzione della clientela. Pro- viamo a scoprire il Ginrosa, posto nella prestigiosa Galleria SanBabila diMilano, attraverso il racconto del suo attuale patron, Francesco De Luca. Partiamo dagli inizi… Ginrosa è un locale storico di Milano. Il suo “antenato” si chiamava Bottiglieria del Leone e venne aperto nel 1820. Qui si vendevano bottiglie raffinate e quando la proprietà passò a Maurizio Canetta venne inventato il Costumè Canetta, un liquore a base di fiori di assenzio distillati. Successivamente la gestione passò alla Si- gnora Bourmè, la cui famiglia possedeva una di- stilleria a Oleggio. Decise di venire a Milano con l’intento di fare un aperitivo e lo chiamò Ginrosa. Subito dopo il locale venne acquistato da Luigi Do- nini che non solo cambiò il nome in “Caffè Donini” ma lo trasformò in un bar dove, con uno sguardo rivolto al futuro, mise la macchina del caffè. Par- tecipò anche al 1° Expo di Milano, nel 1906. Fu proprio Luigi Donini, aiutato da un parente far- macista, a modificare la ricetta del predecessore che chiamò Mistura Donini. Nel 1942, la proprietà passò alla famiglia Marangione, la quale apportò anch’essa delle mo- difiche alla ricetta della mistura, riportandola alle sue origini. La gestione durò fino all’acquisizione mia e di mia moglie Nicoletta. La recente pandemia ha dato il colpo di grazia a tante botteghe storiche d’Italia. Ma ce n’è una che ha tenuto testa alla crisi e continua a ‘combattere’ perché lo ritiene un atto d’amore verso la città (Milano) e di rispetto per la tradizione di Maria ElenaDipace Dal 2000 siete subentrati lei e sua moglie Nicoletta nella gestione. Raccontiamo questo passaggio… Esatto. Nel 2000 io e mia moglie, dopo una trentennale esperienza di gestione di locali della città, abbiamo deciso di fare questo passo. Il ‘nuo- vo’ locale, ubicato nella medesima galleria, è stato ampliato e arricchito al suo interno attraverso un’e- sposizione di insegne storiche riferite alle varie modifiche della struttura e alle foto delle più celebri frequentazioni del locale. L’attuale location si com- pone di un piano terra, un vasto dehor esterno, di un sovra-spazio nel medesimo locale e di un’area molto ampia sotterranea adibita a ristorante. F r a n c e s c o D e L u c a e l a m o g l i e N i c o l e t t a
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