MIXER_342

1 Dicembre 2021/Gennaio 2022 Mixer di DAVID MIGLIORI Da che parte guardiamo il calice? Il punto V iviamounclassicoperiododabicchierecolmoa metà . Come loguardiamo:mezzovuotoomez- zo pieno? Se cimettiamodallapartedei pessimisti, non mancano i motivi di preoccupazione. Tra le nubi in- combenti c’è certamente la difficile situazione del- la pandemia che non “molla mai”. A ritmi irregolari, sembra lasciare momentaneamente la presa, ci dà l’illusione di essere diventata un problema gestibile, concui convivere. Poi, appena sembra che la situazio- ne di emergenza sia ormai alle spalle, all’improvviso riesplode con forza, e purtroppo lo fa anche in Paesi dove non te lo aspetti, connumeri di vaccinazioni al- tissimi e rispettodelle regole. Così ci tocca ripartireda capoesperarechelecosenonpeggiorino,cheilnostro paese resistameglio dei “vicini” e non siano in arrivo nuove zone gialle, arancioni, rosse con conseguenti chiusure dell’attività… Fin qui le nuvole all’orizzonte, ma senza an- dare troppo lontano con lo sguardo, oggi dobbiamo tutticonfrontarciconunproblemacaldissimo,quello degli aumenti dei prezzi . Aumenti generalizzati or- mai, tant’è che sono in molti a parlare apertamente di un ritorno dell’inflazione, dopo anni in cui questo problema sembrava un residuo del passato. Itonitranquillizzantideglieconomistichene- ganoci siaunaripresadell’inflazionenonconvincono pienamente: dal prezzo della carta che riguarda chi, come il sottoscritto, lavora nel campo dell’editoria al prezzo del caffè per chiunque operi nel settore nella filiera del fuoricasa, o ancora, alle fonti energetiche, ovunque si volti lo sguardo il dato è sempre lo stesso: i prezzi aumentano. Mentre scrivo si parla di cifre che lasciano a bocca aperta : sarebbero in arrivo bollette di gas ed energia elettrica con salassi del 50% o più rispetto al passato. Cifre che non possono essere considerate “normali aumenti di mercato”. E questo sta accaden- do nonostante il Governo stia inserendo misure di sostegno e contenimentonellamanovra economica. In sintesi, se alla pandemia non ancora scon- fitta con conseguente riduzione delle attività econo- miche fuoricasa si andasse a sommare un aumento così seccodellematerieprimeedei prezzi ingenerale, ci sarebbe poco da stare allegri. Ma, prima di gettarsi nello sconforto e nella disperazioneproviamoavedere il calice inmododi- versoeguardiamolodal latomezzopieno . Dopodue anni da incubo la svolta c’è stata e, chi più, chi meno, l’abbiamosentita tutti. I locali sonotornati adaffollar- si come e più di prima. Le persone non hanno perso il piacere di uscire e sono tornate ad affollare i bar e i ristoranti, nella stragrande maggioranza del casi con grandeeseriorispettodellenuoveregole impostedal- lapandemia. Viviamounanuova socialità, piùconte- nutadelpassato,mailcovidnonèriuscitoasconfigge- re la voglia – oserei dire il bisogno primario - di stare insieme, di uscire, di frequentare i pubblici esercizi in gruppo, in coppia e perché no, anche singolarmente. L’altro elemento di cui essere soddisfatti ri- guarda i datimacroeconomici del nostroPaese . Chi, comeilsottoscritto,haunpo’diannidiesperienzaalle spalle, è abituato al fatto che il nostro Paese faccia da fanalinodi codadella “locomotivaEuropa”ogni volta incui si parladi crescita.Ultimi inEuropaeconlapro- spettivadi festeggiareperunpiùzerovirgolaqualcosa delpil,quandoaltripaesieuropeicrescevanodel2,del 3 o del 4% annuo. Oggi assistiamo ad una situazione rovesciata, in cui siamo noi a fare da locomotiva o da prima carrozza del trenino Europa, con tassi di cre- scita ottimi e addirittura corretti e rivisti al rialzo, con numeri chepartnerdel calibrodi FranciaeGermania ci invidiano. Che sia arrivato finalmente il momento della ripresa per l’Italia? Forseuneccessivoottimismoèdaevitareper- ché troppi sono i vizi di cui siamo affetti , dalla poca efficienzaalla ridottaproduttività, aunaeccessiva “fa- ciloneria” che sfocia troppo spesso in limitata serietà e l’elenco dei vizi nazionali potrebbe continuare. Ma sappiamoanchechequandodecidiamodi dare il no- stromeglio, siamo ineguagliati a livellomondialeper “genio&inventiva”, creatività, vogliadi fare. Se l’Italia saprà entrare inuncircolovirtuosochevalorizzi que- stenostrepeculiarità, nonostante il calicenonsiapie- no come vorremmo, potremo brindare augurandoci un futuro più sereno del periodo recente. ❁ Alla ricerca di una via di mezzo tra i pessimisti che parlano solo di crisi economica e aumenti dei prezzi e gli inguaribili ottimisti che si felicitano per i locali affollati e la ripresa economica che va ben al di là del previsto

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