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41 Febbraio 2022 sononate società cheportano “adomicilio” le linee per il confezionamento in lattina ai piccoli produt- tori non attrezzati. 5. LE GRAPE ALE Havarcatoiconfininazionaliilsuccessodelle IGA, le birre aromatizzate conmostod’uva chehan- nocomeantenata laBB10, imperialstout conaggiun- tadi sapadiuveCannonaudelbirrificiosardoBarley, nata nel 2006. Nel 2015 la IGA è stata inserita nella guida agli stili del BJCP, primo stile italiano, e oggi vanta più di 120 etichette diverse. La grande fami- glia è quella, se vogliamo, delle birre alla frutta, uno stile chepiace. ARotterdamha aperto la Stadshaven Brouwerij, birrificio a vista con 250 posti e terrazza chepuntapropriosullebirrearomatizzatealla frutta. 6. LE BIRRE “PERSONALIZZATE” La birra “della casa” è una leva dimarketing interessante perché lega il locale al suo territorio con un prodotto semplice, naturale e che permette di creare con relativa facilità una ricetta originale e “unica”. Le propongono già alcuni alberghi (come l’Oasi, boutique hotel di Levanto) e risto- ranti.Manonmanca il filone “firma- to” da band musicali e perso- naggi dello spettacolo. In attesa del ritorno dei grandi eventi. 7. POCHE CALORIE POCO (O ZERO) ALCOL La salute ha assunto un nuovo ruolo e im- portanza, spingendo una tendenza già in atto ov- vero quella di una fascia di popolazione – qualcuno li chiama già “sobri curiosi”, l’equivalente dei felix- tariani – che cerca bevande con poco alcol e poche calorie ma dal gusto interessante. Ci si aspetta un successocrescenteper lebirreanalcoliche, dunque, non sarà più una vergogna chiederle e sarà un must averle al bar. Ma sono arrivati anche nuovi prodotti: molti birri- fici stannodiversificando con la proposta di Hard Seltzer (vedi al punto 1). 8. CAMBIO DI CLIMA, CAMBIO DI GUSTO Come tante altre produzioni agricole, dal caf- fè al vino, i cambiamenti cli- matici minacciano anche la birra, nata inMedioOriente ma cresciuta al Nord con in- gredienti base come luppolo e segale legate ai climi freddi, che stanno aumentando di prezzo, come tutte le materie prime. Ma secondo Colleen Doherty, professore di biochimica molecolare e strutturale alla NC State, a cambiare sarà anche il gusto della birra “perché i cambiamenti di tempe- ratura e precipitazioni influenzano la biochimica di ingredienti quali il luppolo, e questo li rende diversi”. Un cambio di gusto che non è creato dalle ricerche di unmastro birraio consapevole, ma è non voluto e imprevedibile. 9. L’E-COMMERCE Un figlio della pandemia che ha, almeno in parte, attutito i danni delle chiusure, ha gene- rato una sottocategoria che sta andando per la maggiore, spinta dalla creatività: quella del de- livery di “box” speciali. Scatole spesso dalla gra- fica impattante – un po’ come i cesti natalizi – e da lì è un po’ partita l’idea, che contengono varie tipologie di birra, sorta di set da degustazione, ma anche merchandising , bicchieri, tazze, leaflet. Unmodo per raggiungere il cliente ovunque sia, coinvolgendolo. 10. IL TURISMO DELLA BIRRA Abbiamo riscoperto l’Italianegli ultimi due anni. Il raggio del turismo si è accorciato e il lungo raggiosi allontana comeuna chimeramaallafineab- biamo capito che non ci va poi cosìmale. Le birrerie, artigianali enon, si stannoattrezzandoper accogliere gli appassionati con locande, cameredaagriturismi e glamping . Così si scoprono i segreti della lavorazione. E si confermare il detto inossidabile che bevuta sul posto, la borra è proprio più buona. ❁
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