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1 Febbraio 2022 Mixer di DAVID MIGLIORI La socializzazione vince sulla paura Il punto P artiamo da un dato di fatto che non fa piacere ma che è reale . La principalemisura per ferma- re una pandemia, che piaccia omeno, consiste nella riduzione dei contatti. In tutto il mondo, dalla Cina all’Europa, agli Stati Uniti, di fronte all’esplo- dere dei contagi c’è stata un’unica soluzione che ha funzionato per fermare le “onde pandemiche”: in- tervenire sui comportamenti individuali limitando spostamenti e contatti fra le persone. Un disastro per chi vive nel mondo dell’o- spitalità , ma c’è poco da fare. È umano arrabbiarsi per la cattiva sorte e deprimersi per la situazione, ma dopo un primo momento di delusione è più saggio e funzionale lavorare in direzione attiva. È utile fare propri i buoni comportamenti, a partire dalla puli- zia dei locali, dal rispetto ferreodelle buone regole di igiene, fino alla sanificazione dell’aria e anche al con- trollo che i propri clienti siano vaccinati e abbiano quindi pochissimepossibilitàdi infettare e infettarsi. Come dovrebbe aver insegnato l’ultimo biennio, tutto dipende dai comportamenti indivi- duali e la salvezza di ognuno dipende in parte dal rispetto delle regole e dai comportamenti delle altre persone. Quantopiù la categoria saprà dimostrare di saper mettere in sicurezza i propri locali, tanto più sarà possibile lavorare senza troppi limiti, senza la spada di Damocle di possibili chiusure, lockdown e coprifuochi. Al di là di questo concetto generale, stando alla faseattualeci sonoalcuni punti fermi chepossia- mo considerare come assodati nelmondo fuoricasa. 1. Partiamo da un dato positivo. La voglia di socia- lizzazione delle persone ha vinto sulla paura e vince ogni volta che c’è la possibilità di stare in- sieme fuori casa. Che si tratti di bar, locali serali, ristoranti o discoteche, il timore che le abitudini degli italiani cambiassero nella direzione di una maggior tendenza all’isolamento è stato finora smentito. Scrivo in unmomento di picco dei casi di Omicron, con lunghe file fuori dalle farmacie e locali di intrattenimento vuoti, ma è ragionevole pensare che al primo segnale di fine del picco di questa nuova ondata i tavolini di bar e ristoranti torneranno ad affollarsi. Per tutti si tratta di im- parare a convivere con il covid e di fare proprioun approccio di buon senso: prudenza senza rinun- ciare alla convivialità e al buonmangiare e bere. 2. Un secondo dato ci porta note dolenti. A livello mondiale i prezzi di tutte lematerieprimastanno subendoaumenti chevannooltre l’immaginabi- le . Che si tratti di energia, di caffè, o di carta, non c’è settore senza rialzi stellari. Stando al nostro settore, i rincari delle bollette elettriche e del gas di questi giorni assestanounennesimodurocolpo ad attività che arrivano da un biennio da incubo e che necessitano assolutamente di sostegni da parte dello Stato. Del caffè parliamo da tempo e sarà sempre più inevitabile un ritocco del prezzo. 3. Una terza conseguenza dell’ultimo periodo l’ho accennata sopra . I temi della pulizia e dell’igiene non sono più un elemento tra gli altri, bensì un servizio imprescindibile per le attività di pubbli- co esercizio. La “brillantezza” delle superfici, l’ae- reazione dei locali, il distanziamento tra i tavoli, l’igiene come concetto supremo , saranno tutti ele- menti distintivi di un bar/ristorante, un plus che guida la scelta dei clienti. 4. Segnalo un’ultima inaspettata conseguenza del periodo che stiamo vivendo (ne parliamo nel giornale qualche pagina più avanti). Si tratta di quella che è stata definita “la grande rassegna- zione” , ossia delle sempre più frequenti dimis- sioni di massa, un fenomeno iniziato negli Sta- ti Uniti ma arrivato prepotentemente anche da noi. Il Ministero del Lavoro ha registrato un au- mento dell’85% delle dimissioni volontarie nel secondo trimestre del 2021. Il sociologo Morace ha spiegato che si tratta di scelte esistenziali di “persone che hanno avuto tempo per pensare e riflettere sulla propria vita e sulle proprie priorità. C’è chi ha capito di voler passar più tempo con i figli, chi ha maturato la consapevolezza di non voler proseguire un determinato lavoro, chi ha preso coraggio nell’inseguire un proprio sogno e via dicendo”. Approfondiremoquesto temanei prossimi numeri perché nella top ten dei desideri degli ita- liani c’è sempre stato anche “il sogno di aprire un bar/ristorante”. È ancora così oppure i sogni oggi riguardano altri ambiti più intimi e personali? ❁ Quando le condizioni di sicurezza lo permettono, le persone dimostrano di non aver perso la voglia di stare insieme al bar o al ristorante. Più del covid, a minacciare il settore sono gli aumenti dell’energia e delle materie prime

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