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1 Marzo 2022 Mixer di DAVID MIGLIORI Come fronteggiare l’inflazione? L’editoriale C ’era una cosa che accumunava tutti, baristi, giornalisti, camionisti, idraulici edentisti, eu- ropeisti e sovranisti, sedentari e ciclisti : che la questione primaria di cui occuparsi non fosse più l’incubo covid. Tornarefinalmente adaltri argomen- ti, poter discorrere del tempo atmosferico prima di citare i casi di positività in famiglia o al lavoro. Sem- bra che effettivamente quest’ora sia arrivata, perché la situazione si sta normalizzando. Peccato che a sostituire il “tema pandemi- co” sia balzata in primo piano una questione al- trettanto pesante, ossia l’aumento stratosferico dei prezzi di tutte le materie prime . Un destino beffardo che mette a dura prova la capacità di re- sistenza di una categoria che arriva già provata da un biennio che i peggiori profeti di sventura non avrebbero potuto prevedere. Stiamo ai fatti dell’ultimo periodo. Nem- meno il tempodi festeggiare lafine di coprifuochi e restrizioni agli orari di apertura che una nuova variante covid ha colpito il nostro Paese , costrin- gendo tutti ad una comprensibile prudenza che si è tradotta in un calomolto forte di presenze nei luoghi di intrattenimento e socializzazione. Tra- dotto in parole povere: gravi perdite economiche a partire da dicembre. Contemporaneamente, a livello internazionale, è iniziata a soffiare un’aria generaledi inflazione. All’inizio sembravaunaque- stione da economisti desiderosi di riprendere il loro posto in prima pagina dopomesi in cui erano stati forzatamente sostituiti da virologi ed esperti di pandemie. E invece, nel giro di poco più di un mese, la teoria si èmaterializzata in bollette a cifre che nessuno poteva immaginare: aumenti anche del 100% rispetto al passato per energia elettrica e gas, un costo tale damandare a “carte quarantotto” qualsiasi serio piano di ripresa di attività dopo il biennio di perdite economiche. Egli aumenti dell’energia sonosolo lapun- ta dell’iceberg, perché a catena è arrivato tutto il resto . Gli aumenti sono ormai generalizzati e non esiste prodotto emateria prima che non abbia su- bito un forte rialzo, a partire dal caffè per citare il prodotto principale del business dei bar. Comedeve reagire aquesta situazioneuna categoria che arriva giàprovatadamesi di chiusu- re forzate e perdite di fatturato? Introdurre a pro- pria volta qualche aumento è inevitabile per evita- re perdite. Ma è ragionevole puntare ad un ritocco generalizzato di tutti i prodotti ed usare quindi la leva del prezzo per affrontare la situazione? A vol- te è questione di sopravvivenza e comunque una risposta sicura a questa domanda probabilmente non esiste. Certo è che di fronte a quella che viene definita “spirale inflattiva”, rispondere aumen- tando a propria volta tutti i prezzi, significa di fatto accettare proprio la logica della spirale e contribuire al meccanismo perverso per cui au- menti genereranno ulteriori rialzi che a loro volta ne creeranno altri e così via, e il sassolino diviene valanga. È anche vero, però, che nessuno lavora per beneficenza e la categoria ha già pagato con gli interessi gli effetti della pandemia e ora deve rialzarsi e recuperare parte delle perdite subite. In più, sarebbe folle pensare di tenere fermi i prezzi, rinunciando alla qualità dei prodotti offerti, per contenere i costi: si tratterebbe della classica so- luzionemiope che, sul medio periodo, dannegge- rebbe l’immagine dell’intera categoria. Solo pun- tando sull’eccellenza e sui valori del made in Italy si può sperare di mantenere alto il prestigio che tutti (italiani e stranieri) riconoscono al mondo dell’ospitalità italiana. L’unico consiglioda far proprio è quellodi mantenere come sempre i nervi saldi, operare de- gli aumenti mirati laddove è necessario per man- tenere alta la qualità della propria offerta; usare il buon senso senza farsi prendere dal panico. E augurarci che abbiano ragione le voci autorevoli a livello internazionale che giudicano contingente e di breve durata il periodo di inflazione. ❁ Alla ricerca di una strategia di buon senso di fronte agli incredibili aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime

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