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30 Pubblico esercizio/Colazionando Mixer MOCACCINO Il suo antenato è il torinese Bicerin, nato a fine Settecentonell’omonimo caffè apertodaGiusep- pe Dentis davanti all’ingresso del Santuario del- la Consolata. Gli ingredienti sono caffè espresso, cioccolata calda e crema di latte, disposti a strati e presentati rigorosamente in bicchierino di ve- tro che li metta in evidenza. Il nome pare venga daMokha, porto yemenita e in certomodo sino- nimo di caffè. MAROCCHINO La differenza, sottile ma poi non tanto, con il marocchino è negli ingredienti: il cacao in polvere prende il posto della cioccolata. È un’altra “costola” del Bicerin, nata negli anni Trenta del Novecento ad Alessandria al Bar Carpano che si trovava davanti alla fabbrica Bor- salino: il nome sarebbe ispirato proprio dalle strisce di un tipo di cuoio(chiamatoMarocchino)usa- toall’internodei cappelli, e chean- che nel colore ricordava la striscia che si forma tra uno strato e l’altro della bevanda. CAFFÈ DEL NONNO Èuna crema fredda al caffè che si prepara aggiun- gendounacreminaal caffè fattamescolandoener- gicamente le prime gocce di espresso con lo zuc- chero. Sarebbenatanei vicoli diNapoli e infatti la cremina è tipica dei bar cittadini, ma la crema al caffè fredda ormai è presente in tutti i bar, e può essere anche usata per creazioni più calde. Il nome? Deriverebbe dal mitico gelato Coppa del nonno, nato nel 1955. CAFFÈ SALENTINO Bicchiere di vetro con cubet- ti di ghiaccio, caffè espresso e latte di mandorla. Questa ri- cettaormaimiticadelle estati salentine si fa risalire alla Ca- sa del caffè di AntonioQuarta a Lecce, ma pare che l’idea di unire il caffèal ghiacciosiagiun- ta in Salento dalla Spagna nel XVII secolo, su ispirazione del Caf- fèdel Tiempovalenciano, cui oltre al ghiaccio veniva aggiunto un agrume. I classici e un po’ di storia
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