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32 Ristorazione/Franchising Mixer B isogna sempre ricordare che Starbucks èun’in- segna monomarca, vende cioè solo i propri prodotti (eccetto l’accordoconPrinci per il dol- ce e in parte il salato) e non quelli di terzi. Ha aperto le sue attività in Italia alla fine del 2018 e sfortuna- tamente è incappato nel covid , perciò, come tutte le attività Horeca ha subito dei rallentamenti impor- tanti negli ultimi due anni. Non solo, il colosso del caffè americano si è visto costretto a chiudere due suoi locali: uno in via Turati e l’altro in Porta Roma- na aMilano. Sin dall’inizio della sua espansione Star- bucks in Italia è sembrato voler realizzare un locale più simile ai bar italiani che non al propriomodello originale. Questo ha naturalmente influito sulla co- struzionedeimenuedell’interaofferta, a cominciare dai prodotti somministrati nellaReserveRoasterydi piazza Cordusio aMilano, il suo flagship . Già nel 2016, per farsi aiutare nello svi- luppo, aveva scelto il gruppo immobiliare Percas- si per la sua capacità di diffondersi nei centri com- merciali. Successivamente aveva abbandonato il progetto, mentre ultimamente sembra ci sia sta- to un nuovo riavvicinamento e nuove aperture. La più grande catena statunitense di caffè fa somministrazione da monomarca, e questo è un punto di forza ma anche di debolezza di Luigi Rubinelli - Ex direttore di RetailWatch, Mark Up, GdoWeek e Largo Consumo Starbucks: il regno della monomarca

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